Forte ma triste. Sinner, la rivincita

Seconda finale di fila a Pechino dove ritrova Alcaraz. "Con Carlos sarà dura". Wada, ora i colleghi sono con Jannik

Forte ma triste. Sinner, la rivincita
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Sarà ancora Sinner-Alcaraz, e questa è una buona notizia per il tennis. La finale di Pechino (stamattina alle 11, diretta su Sky Sport 1) è un toccasana in un momento in cui si continua a parlare d'altro. Mentre comunque i due giocatori più attesi ad ogni torneo, non smettono di giocare e vincere. Jannik ha battuto 6-2, 7-6 la sorpresa Bu, il cinese di origine mongola che ha vissuto parte della sua infanzia in un campo di Save the Children. Carlos ha superato un malconcio Medvedev 7-6, 6-3, ed è pronto per il decimo match contro il suo amico rivale. Sarà, per il numero uno del mondo, la ventunesima finale della carriera, la settima in stagione, la seconda di fila a Pechino. E sarà, come sempre, spettacolo: «Ogni partita con lui è diversa - ha detto alla fine Sinner -: ci conosciamo bene, sicuramente giocheremo un bel match. Devo solo cercare di riposare un po'».

Non facile, ovviamente, anche se l'ambiente del tennis si sta sempre più spostando a suo favore. Il pubblico non lo ha mai mollato e ieri un bimbo sugli spalti ha alzato un cartello con la scritta «Sinner patrimonio dell'umanità». La ITIA, l'ente indipendente che lo ha assolto nel caso Clostebol, ha deciso di puntualizzare: «Riconosciamo alla Wada il diritto di ricorrere, però precisiamo che la nostra decisione è stata presa secondo i regolamenti antidoping vigenti». E poi ci sono i colleghi, sempre più consci che una vicenda del genere potrebbe capitare a tutti. Lo dice chiaramente Medvedev: «In spogliatoio le opinioni su un caso sono diverse, il mio punto di vista su queste cose è sempre quello di cercare di prendere le distanze quando la situazione è molto difficile da affrontare per qualcuno. Nessuno vuole trovarsi in questa condizione, perché immagina che domani potresti ricevere un'e-mail che dice che hai fallito un test antidoping per qualsiasi motivo, come la cocaina o qualche droga di cui non conosci nemmeno il nome. E pensi: cosa faccio adesso perché non ho idea di come sia successo? È una situazione complicata, Jannik deve fare quello che è necessario fare, la Wada probabilmente anche, vediamo come finirà. Però pensavamo che fosse un discorso chiuso: sono solidale nei confronti di Jannik».

A questo poi si aggiunge il post di una leggenda come Martina Navratilova («È una follia, la Wada è un disastro: i nuotatori cinesi continuano a gareggiare, e poi viene fuori

questo?») che dimostra come Sinner non sia più solo contro tutti. Insomma: il clima nel circuito mondiale resta agitato, ma per fortuna arriva il match contro Alcaraz a ricordarci che il tennis è pieno anche di buone notizie.

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