Il segnale del governo. Ecco le date del calcio per tornare in campo

Dal 4 maggio allenamenti individuali, dal 18 in gruppo. La serie A può ripartire il 6 o il 13 giugno

Il segnale del governo. Ecco le date del calcio per tornare in campo

4,18 e forse 25 maggio. Per lo sport italiano e per il calcio in particolare bisognerà segnare sul calendario del mese della liberazione queste tre date con cerchietto rosso. Sono gli appuntamenti fissati dai provvedimenti che il Governo si appresta a emanare con il prossimo decreto e che ieri sera sono stati illustrati dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora collegato in diretta con la trasmissione di Fabio Fazio. Ma se il premier Conte in conferenza stampa aveva acceso la speranza, «Vedremo se si potranno chiudere i campionati, va garantita la massima sicurezza. Vogliamo bene ai nostri beniamini e vogliamo preservarli», subito dopo Spadafora si è mostrato più cauto. «La ripresa dovrà essere graduale. La Figc ha presentato un protocollo ma il comitato tecnico scientifico non lo ritiene ancora sufficiente, serviranno ulteriori approfondimenti. Di certo non siamo indecisi, dovevamo dare un segnale, ma nulla è scontato... Dalla serie A pressioni, non è incline ad accettare che il governo fermi il campionato. Ma io penso a tutto lo sport».

Quindi, primo punto: è confermato il 4 maggio come inizio della possibilità per gli allenamenti individuali i quali valgono, per capirsi al volo, sia per Federica Pellegrini (in piscina da sola), sia anche per i calciatori tipo Cristiano Ronaldo. E comunque non si potranno disputare nei centri sportivi delle società, chiusi fino alla ripartenza delle sedute in gruppo. La prima scadenza utile, immaginata dalla stessa federcalcio, è quella del 18 maggio per un motivo molto semplice: ogni 14 giorni il comitato degli esperti fa il punto sull'andamento del contagio ed è in grado di esprimere valutazioni sul futuro immediato. E già oggi il ministro Spadafora incontrerà il comitato tecnico scientifico per discutere del protocollo presentato dalla Figc.

Diversa invece la spiegazione della data del 25 maggio. Per consentire a tutte le società di serie A di allestire le condizioni di sicurezza per allenamenti e ritiri, la ripartenza vera e propria potrebbe slittare di sette giorni, appunto il 25 maggio, non a caso un lunedì, inizio settimana.

A questo punto tutte le scadenze fin qui ipotizzate e presenti sul tavolo di Gabriele Gravina, presidente del calcio italiano, devono essere spostate in avanti per consentire di completare il campionato di serie A (12 turni). Perciò, considerando scontata una preparazione di circa 20 giorni, la serie A potrebbe ripartire da metà giugno (il weekend del 13-14, una settimana prima se invece dovesse essere rispettata la data del 18 maggio) per completare, giocando a ritmi molto serrati, entro il 2 agosto anche questa indicata come data ultima dall'Uefa interessata a perfezionare anche la stagione delle coppe europee nelle settimane successive.

Che la Lega di serie A, oltre che il presidente Gravina per altre motivazioni (evitare cause dai club coinvolti in eventuali decisioni a tavolino), sia interessata fortemente a completare il torneo, ha anche una spiegazione finanziaria. E tiene conto del contenzioso aperto con Sky più Dazn e Img, detentori dei diritti tv i quali hanno scritto a Dal Pino per chiedere uno sconto sulla prossima rata di 220 milioni complessivi da versare entro la prima settimana di maggio. I presidenti dei club considerano quel pagamento l'unica forma di ossigeno per le rispettive casse visto che negli ultimi due mesi non ci sono stati incassi al botteghino e con i calciatori il negoziato per tagliare gli ingaggi non è certo in dirittura d'arrivo.

Il neo presidente della Lega, sul punto, oltre a replicare con una lettera di chiusura totale rispetto alla richiesta avanzata dalle pay tv, ha anche avviato i contatti con la lega tedesca e spagnola per creare un fronte comune.

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