È sempre Bologna show ma c'è Juve dopo Allegri

Thiago Motta strega il suo futuro. Riecco Fagioli

È sempre Bologna show ma c'è Juve dopo Allegri
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La festa di Bologna, del Bologna e di Thiago Motta. Sotto la pioggia. E la prima volta di Paolo Montero sulla panchina della Juventus, già certo di lasciarla tra una settimana per tornare (forse) ad allenare l'Under 19. La penultima giornata di campionato si è chiusa così: 3-3 e fuochi d'artificio, con una Signora scioccata e scioccante per oltre un'ora ma capace infine di trovare il pareggio segnando tre reti in otto minuti. Una serata pazza, con la curva dei tifosi bianconeri che ha dedicato più di un coro all'appena esonerato Allegri. E con il Bologna che ha improvvisamente staccato la spina facendosi recuperare: la volata per il terzo posto si deciderà all'ultima giornata.

Montero ovviamente non azzarda alcuna rivoluzione, limitandosi a riproporre in mezzo al campo Locatelli (squalificato nella finale di Coppa Italia) al posto di Nicolussi Caviglia. In casa Bologna, scontata l'assenza di Zirkzee e dentro Castro: Calafiori è il solo italiano in campo dal primo minuto per i rossoblù, ma la festa è ugualmente servita e nessuno storce il naso.È anzi proprio lui a fare sprofondare subito la Juve: novanta secondi e i padroni di casa sono già in vantaggio, avendo avuto anche il tempo di impegnare Szczesny con una conclusione ravvicinata di Freuler. Per il prodotto del vivaio della Roma, nonché oggetto del desiderio della stessa Juve, primo gol in campionato e ulteriore segnale lanciato a Spalletti in vista degli Europei.

I bianconeri semplicemente non sanno che pesci prendere: vengono aggrediti in ogni centimetro del campo e non riescono a organizzare una fase difensiva appena decente: il raddoppio arriva immediatamente grazie a Castro, di carambola su colpo di testa di Urbanski con la difesa ospite completamente in bambola. E il 3-0 di Odgaard, dopo nemmeno un quarto d'ora, viene annullato per fuorigioco: cambia comunque poco, ché il Bologna pare giocare in quindici e la Juve in otto tale è la differenza dei valori in campo. La partita potrebbe anche finire qui, invece ci sono altri 75' abbondanti: un minimo di amor proprio permette ai ragazzi di Montero di non subire altre reti nel primo tempo e di affacciarsi ogni tanto dalle parti di Skorupski, ma Lucumi salva su Vlahovic e comunque il tema del match non cambia al pari della differenza di motivazioni ed entusiasmo.

Calafiori fa il bis a inizio ripresa con uno scavetto degno di un attaccante,

Montero azzarda il 4-3-3 e incredibilmente la gara torna in parità: Chiesa, Milik su punizione e Yildiz riportano la Juve a galla, mentre Fagioli festeggia il ritorno in campo dopo la squalifica per la vicenda scommesse.

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