Serena e i suoi dubbi: l'ebbrezza della vittoria toglie la voglia d'addio

Com'è difficile dire basta. La Williams batte la Kovinic e... "lasciare? Resto vaga, non si sa mai"

Serena e i suoi dubbi: l'ebbrezza della vittoria toglie la voglia d'addio

Ritirarsi o non ritirarsi? Serena Williams ha sfogliato la sua margherita, quando tutti già si aspettavano il sipario. La vittoria nel primo turno degli US Open, ultimo Slam della stagione, contro la montenegrina Danka Kovinic per 6-3 6-3 probabilmente non faceva parte dei piani, visto quanto era stato preparato per Serena davanti ai microfoni e ad ascoltarla in tribuna dall'ex presidente Bill Clinton al sindaco di New York Adams, da Hugh Jackman a Mike Tyson, da Lindsey Vonn a Bella Hadid.

La 40enne americana aveva spiegato alcune settimane fa, in un'intervista concessa a Vogue, di essere «pronta a concentrarsi sulla sua vita privata», senza dare una chiara indicazione sul quando. E così si riteneva che la carriera leggendaria della tennista, lunga 27 anni e condita da 23 successi a livello Major, fosse arrivata al capolinea. «Sono rimasta piuttosto vaga su questo argomento, vero? Rimarrò tale, perché non si sa mai», le parole dell'americana dopo la vittoria contro Kovinic. Una marcia indietro? In realtà, il concetto è stato poi ripreso in conferenza stampa e la campionessa statunitense ha precisato: «Preferisco la parola evoluzione perché mi sento come se fossi in una fase della mia vita in cui non mi sto necessariamente ritirando, mi sto solo evolvendo dal tennis. Mi sento diversa. Penso che sia stato davvero emozionante a Toronto e Cincinnati. È stato molto difficile. Non sto dicendo che non sia difficile ora. È ancora estremamente difficile perché amo assolutamente essere là fuori. Più tornei gioco, più sento di continuare ad appartenere a questo sport. È una sensazione difficile da spiegare, e sapendo che più giochi e più puoi brillare. Ma è tempo per me di evolvere. Penso che sia importante perché ci sono così tante altre cose che voglio fare».

Un'evoluzione del suo ruolo che potrebbe tradursi in cosa? «Amo lo sport e mi sento parte di questo sport, mi ha dato tanto. Mi ha dato una base che non avrei mai nemmeno pensato di avere, tutto grazie al tennis. Non mi vedo in futuro senza una parte nel tennis. Non so come farò a far parte del tennis in questo momento, non ne ho idea, ma mi sento come se fossimo andati troppo avanti insieme per non aver più nulla a che fare con tutto questo».

Allenare o essere manager? Si vedrà, una cosa è certa: a Serena la parola ritiro piace decisamente poco, perché dietro questo sostantivo c'è una bandiera bianca alzata o la resa inevitabile rispetto a ciò che non si può battere, il tempo. Williams quindi, prossima a festeggiare i suoi 41 anni (26 settembre), vuol godersi il più possibile ciò che questi US Open le potranno dare. La prossima sfida sarà contro la testa di serie n.

2 del tabellone, Anett Kontaveit, ostacolo decisamente più impegnativo di Kovinic, ma non insuperabile come si potrebbe pensare. L'estone non sta esprimendo lo stesso tennis del 2021 e chissà se a Flushing Meadows un altro evento inaspettato non possa verificarsi. Come si suol dire: «Non si sa mai!».

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