Un gol su azione e uno su rigore al Verona, alla seconda giornata di campionato. Una rete su rigore e una su azione ieri al Genoa, a Marassi: Dusan Vlahovic risponde a Lautaro Martinez, segna una doppietta ai rossoblù (il 3-0 è arrivato nel finale per merito di Conceicao) e rilancia la Juventus. Prima ancora, però, ritrova la fiducia che pareva persa e il se stesso che anche nel primo tempo di ieri non era pervenuto: molle e invisibile lui, apparentemente depressa e inconcludente la Signora. Capace di avere il 67% di possesso palla ma di non tirare mai nello specchio della porta di un Genoa volenteroso e poco più, con in campo addirittura l'esordiente assoluto Honest Ahanor, classe 2008. Era una Juve scolastica e poco più, mai davvero pungente e per certi versi barocca anche in alcune giocate di Yildiz. Poi, a inizio ripresa, un ingenuo fallo di mano di De Winter passato anche dal settore giovanile bianconero - ha indirizzato la gara: il serbo si è presentato sul dischetto e non ha lasciato scampo a Gollini, togliendo così dalle menti bianconere quei cattivi pensieri che si sarebbero affacciati nel prosieguo di gara nel caso in cui il risultato non si fosse sbloccato in fretta. Invece pochi minuti dopo, grazie anche a un bel servizio di Koopmeiners dalla trequarti, il centravanti bianconero segnava un gol da attaccante vero: controllo perfetto, sinistro incrociato imparabile ed esultanza polemica.
A quel punto, con il risultato in saccoccia, Thiago Motta poteva rilassarsi un minimo, concedere minuti al rientrante Conceicao (sua la rete dello 0-3) e persino a Douglas Luiz, oggetto finora misterioso a dispetto degli oltre 50 milioni spesi fin da giugno. Koopmeiners nel corso della gara avanzato fin quasi sulla stessa linea di Vlahovic - colpiva una traversa (gol incredibilmente sbagliato, a dirla tutta), le energie dei padroni di casa erano quelle che erano (poche) e i bianconeri arrivavano tranquillamente in porto mandando in soffitta i tre pareggi di fila contro Roma, Empoli e Napoli. Nota più o meno a margine: dopo sei partite di serie A la Juventus non ha ancora subìto un gol, unica squadra a essere rimasta imbattuta nei top 5 campionati europei. La solidità insomma non è in discussione bravo Perin nel finale a respingere una conclusione di Pinamonti - pur se ovviamente saranno necessari altri banchi di prova.
Stante la pochezza della squadra di Gilardino (penalizzata anche da vari infortuni), il verdetto di ieri va insomma preso con le pinze: mercoledì toccherà al Lipsia, in Champions League, saggiare le qualità e i progressi dei bianconeri. I quali finora, quando hanno vinto in campionato, lo hanno sempre fatto per 3-0.
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