Sinner: "Ho bisogno d'aria pulita e di ritrovare la felicità"

All'Us Open, stasera contro McDonald. E incassa il sostegno dell'influente zio di Nadal

Sinner: "Ho bisogno d'aria pulita e di ritrovare la felicità"
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La risposta è una delle cose che a Jannik Sinner viene meglio, in campo e fuori. Per questo non poteva lasciare ad altri l'ultima parola. Ecco allora che prima di scendere in campo contro McDonald (questa sera alle 19 o giù di lì), il numero uno al mondo si è concesso ai microfoni di Espn per chiarire a colleghi e rivali che si è segnato tutto. L'intervista è stata lunga, questi i punti salienti: «È stato un periodo molto duro, pieno di dubbi. Sono stato spesso male, ho passato notti insonni a Wimbledon e credo che il malore che ho avuto lì dipenda da quello. Sono felice che tutto questo sia finalmente finito».

«È stata lunga, ed è diventata ancora più lunga verso la fine, quando sapevo che stava arrivando la decisione. Non ero più me stesso».

«Disparità di trattamento? Non penso. Può sembrare perché nella mia posizione ho la capacità di prendere persone qualificate e per altri può essere diverso. Ma così è come dovrebbe essere perché le indagini siano uguali per tutti».

«Ripeto: il motivo per cui ho giocato è che sapevamo esattamente come il Clostebol fosse entrato nel mio corpo e da dove. Spero che la gente l'abbia capito».

«Il licenziamento di Naldi e Ferrara? Gli errori possono capitare, ma questo purtroppo è stato troppo grande. Ora ho bisogno di respirare aria nuova. Abbiamo passato due anni incredibili insieme, ma sono stati anche quattro cinque mesi molto duri. Sto cercando di tornare in modo diverso, ritrovare la felicità».

«Gli UsOpen? Ho basse aspettative, però le avevo anche a Cincinnati e sono andato avanti sapevo di non aver fatto nulla. Fisicamente non sono al meglio, ho bisogno di un po' di tempo per tornare quello di prima. Me la voglio prendere con calma. Ma adesso possiamo guardare avanti».

Punto e basta, adesso si gioca.

Con la benedizione di Toni Nadal, lo zio mentore di Rafa, che al El Pais ha detto di non aver alcun dubbio su Jannik («È uno dei giocatori più educati del circuito») e di essersi sorpreso come colleghi che lo conoscono bene possano sospettare di lui. E per spiegarlo ha citato una frase di Goethe: «La cattiveria non ha bisogno di ragioni. Basta un pretesto».

BERRETTINI AL 2° TURNO: battuto lo spagnolo Ramos Vinolas per 7-6, 6-2. 6-3.

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