Sinner sempre sulla scia di Panatta: decimo titolo Atp

Battuto Medvedev in finale come a Pechino: Jannik diventa il primo italiano a vincere quattro tornei in una stagione

Sinner sempre sulla scia di Panatta: decimo titolo Atp
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«Non gioco per fare la storia dell'Italia, gioco per me stesso e per fare il mio percorso». Jannik Sinner ha espresso nelle ultime settimane questo concetto per quanto sta accadendo nel tennis mondiale. Ammettiamolo, non siamo abituati a dover prendere atto di un tennista che sa riscrivendo a 22 anni i confini italici nello sport con racchetta e pallina. E così, dopo il sigillo di Pechino di inizio ottobre, battendo in fila Alcaraz e Medvedev, Jannik ieri ha voluto ribadire il concetto, piazzando la bandierina nell'ATP 500 di Vienna e bissando il successo in Cina contro il russo, piegato dopo oltre tre ore gioco. 7-6 (7), 4-6, 6-3 lo score in favore dell'altoatesino in un match dove si è visto di tutto, come un game (il quarto del terzo set) durato 20', fatto di 13 parità e 9 palle break. L'ostinazione ossessiva di chi vuol vincere a tutti i costi si è vista in quel momento.

Un risultato dal sapore storico perché Sinner eguaglia Adriano Panatta alla voce titoli ATP (10) in carriera, raggiungendolo però ad un'età decisamente precoce. Nei fatti si parla del primo italiano a vincere 4 tornei in una stagione e 3 titoli 500, raggiungendo anche la fatidica quota dell'80% di vittorie nel 2023, avendo raccolto 56 affermazioni in 70 match affrontati. «Ho giocato molto bene nel primo set, sono riuscito a rientrare quando era avanti di un break - così l'altoatesino -. Ho trovato un modo nel primo set, nel secondo lui ha annullato gli scambi, ho avuto tante palle break e sono riuscito a sfruttarle nel terzo. La partita è stata molto mentale e sono contento di come l'ho gestita e della conquista del titolo. Indubbiamente è uno dei miei migliori cinque match di sempre. Giocare in finale è sempre speciale, soprattutto contro Medvedev perché contro lui ci ho perso tante volte, ma l'ultima vittoria a Pechino mi ha dato fiducia. Quella volta c'erano stati più serve and volley, qui ho dovuto adattarmi e sono contento di come ho gestito».

Un match in cui si sono visti i miglioramenti nel gioco: non solo grande velocità nello scambio da fondo, ma anche capacità di variare quando necessario, costringendo Medvedev a colpire palle dal peso diverso. Variazioni sul tema che sono valse il trofeo. E così, ci si avvia alla chiusura di stagione e per Jannik all'orizzonte ci sono il Masters1000 di Parigi-Bercy e soprattutto le ATP Finals di Torino e le Finali di Coppa Davis.

Rafforzata la sua posizione di n.4 del mondo, Sinner vuol regalarsi lo stesso sorriso di ieri, nel corso della premiazione, per lanciare con convinzione il guanto di sfida in vista del 2024 dove l'obiettivo sarà andare a caccia del primo successo Slam.

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