Sinner, vittoria con... gaffe. Sonego ridimensiona Fonseca

Jannik si "tradisce", rivelando l'addio del coach Cahill. E McEnroe gli dice: "Italiani estroversi, tu mica tanto"

Sinner, vittoria con... gaffe. Sonego ridimensiona Fonseca
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«L'aveva già detto lui in un'intervista, no?». No, non l'aveva detto, e quando Jannik Sinner rivela che il suo coach Darren Cahill continuerà a seguirlo solo fino alle fine del 2025 per poi ritirarsi dal circuito, assume l'espressione del bambino che sa di aver fatto una marachella: «È stato bello incontrare l'altro giorno i familiari di Darren stava raccontando ai microfoni di Eurosport -, una bella emozione: lui è nel tennis da tanto tempo, quest'anno sarà il suo ultimo anno». «Davvero?», gli chiede l'intervistatore. La gaffe è servita, il seguito è un imbarazzato «vabbè, dovrebbe... vediamo, l'anno è lungo e tutto può succedere...».

La notizia del giorno agli Australian Open non è che il numero 1 al mondo abbia perso un set dopo 102 giorni contro lo sconosciuto Schoolkate («e giocare contro uno che non conosci ti dà dei problemi»), ma appunto il fatto che uno degli uomini (dopo Riccardo Piatti e con Simone Vagnozzi) che ha completato la crescita umana e sportiva di Jannik abbia deciso di dare un limite alla sua esperienza all'angolo del campione. Perché questo sì, l'aveva detto dopo Sinner non ci sarà nessuno. E in fondo, visti i risultati, il progetto alla fine di quest'anno (Tas permettendo) sarà compiuto: l'ingenuità del Fenomeno Rosso, sempre fedele a se stesso, lo spiega perfettamente. Così come il siparietto con John McEnroe a fine match: «Gli italiani sono estroversi, tu non lo sembri tanto» ha detto l'americano, «sì, non sono come te...» la risposta vincente.

L'imbarazzo al microfono di Jannik non è stato comunque l'unico della giornata: contro l'australiano 23enne che fin qui ha vinto solo due match in carriera tra Atp e Slam, l'inizio è stato da brividi fino a metà del secondo set, quando il turbo altoaesino si è messo in moto e non c'è stata più partita: «C'è ancora da migliorare, lo so. Ma alla fine sono soddisfatto». Il terzo turno sarà contro l'americano Giron, e ci sarà ancora tanta Italia, perché avanzano anche Sonego e Musetti (tre set a zero a Shapovalov), con la Paolini sempre in versione treno in corsa nel tabellone femminile (Zarazua battuta in due set). Quello tra il Lorenzo torinese e il fenomeno Fonseca, finito 6-3 al quinto set a favore dell'italiano, è stato il match del giorno: «Lui è un talento purissimo, questa è la vittoria più bella della mia carriera. La torçida brasiliana? Pro o contro il tifo mi esalta».

Peccato alla fine solo per Matteo Berrettini (e per Lucia Bronzetti), perché il romano è stato sconfitto in quattro set dal redivivo Rune con troppi rimpianti. Una delusione, come quella di Danill Medvedev ko alle 3 di notte con il 18enne americano Tien al super tie-break del quinto set: una vera notizia.

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