Meribel. «A Pechino non arrivavo in mixed zone con le mie gambe e mi avreste detto brava anche per un decimo posto, ora sto meglio, ma non chiedetemi di vincere». Parola di Sofia Goggia, che, nella vigilia di tutti quelli che sognano un triplete, dopo i primi due trionfi di Fede e di Marta, mette davanti tutta la sua scaramanzia. Eppure nelle prove di ieri, sulla Roc De Fer, è stata ancora la più veloce, mezzo secondo su Puchner e Lie.
«Mai dare un vantaggio per consolidato: non so se le altre abbiano tirato a tutta in prova e poi c'è questa che frena», spiega lei indicando la tutina: «La vedete? Questa è quella felpata, una superpippo tipo quella che avevo al Clan 2 di Foppolo: qualche centesimo lo porta via, ma tiene più caldo».
Armani non si agiti: domani le azzurre, come tutte, opteranno per il nude look officiale della tutina di gara, più sottile e aerodinamico. Goggia vuole vincere grazie alla tuta, ma con l'abito giusto e «La costruzione della sua discesa è a buon punto: mi servono lucidità e 3km orari in più, ma solo in certi punti e se sale pressione la butto sullo sci esterno, li non basta mai», prova a dissimulare con l'ironia.
Pista tosta, mossa: «Se ti scarica non riprendi velocità». Abbiamo studiato pezzo per pezzo le linee ideali di questo tracciato, all'italiana, come piace a noi, spiega lei.
Lo speaker incita reine Sofia, ma la regina azzurra sembra non ascoltare. Dietro sfilano le altre big: Corinne Suter ad occhi bassi, Lara Gut va via veloce; Raghnild Mowinckel è tutta un sorriso.
La percezione delle aspettative sulla gara di oggi (Dirette Tv alle 11) si misura nelle parole della altre. «Si è vero, Sofia canta in partenza, ma non l'ascolto, non saprei dire che cosa canta», dice Breezy Johnson, che poi si fa seria, «Non credo sia per forza la favorita, penso che ognuna abbia la sua chance, sta a noi far girare la ruota».
«Sofia è forte, ma io non la guardo: gareggio su me stessa e il cronometro», dice Ilka Stuhec.
Oggi Goggia, Laura Pirovano, Elena Curtoni e Nicol Delago scenderanno in pista negli stessi minuti in cui a Solato si terrà il funerale di Elena Fanchini: «Non ho ancora perso nessun amico o qualcuno di così caro: il dolore per Elly è enorme, capisci quanto anche nello sport ci si perda in cose futili e poi la vita sfugge così», dice ancora Goggia, «I coach ci avevano detto che potevamo non fare le prove se non ce la fossimo sentita.
L'altro ieri è venuto il prete che segue il circo Bianco e in cerchio abbiamo parlato di lei, ma rievocando i momenti belli per farla vivere dentro di noi, come quando ad Ushuaia, a fine stagione, organizzavamo sempre una riffa, lei con uno spagnolo tutto suo, per regalare le nostre divise ormai vecchie ai ragazzi dl posto». Così vitale, così viva nel cuore delle compagne, anche oggi in discesa insieme per sempre.Oggi, intanto, i maschi a Courchevel affrontano l'ultima prova prima della gara di domani.
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