Il conto alla rovescia dice meno 30, i Mondiali di Vail-Beaver Creek si avvicinano, fra un mese saremo là, sulle piste del Paradiso dello sci nel Colorado. Piste belle, tecniche e difficili come piacciono agli italiani e per questo, anche per questo, sperare in un bel bottino di medaglie si può, anzi si deve. È vero: finora qualcuno ha deluso, la vittoria non è ancora arrivata, la situazione economica federale non è rosea e a volte l'attività agonistica di vertice ne risente e potremmo andare avanti pensando negativo, una brutta abitudine piuttosto in voga. Invece no. Visto che sono stata atleta anche io e lo sport, oltre che a perdere, mi ha insegnato che pensando negativo non vai da nessuna parte, voglio immaginarla in positivo, con podi in serie per gli azzurri.
Un sogno? Sognare è bello, non è da pazzi, chiedere a Manfred Moelgg per conferma. Perché a lui? Perché domani sarà al via dello slalom di Zagabria, prima gara maschile del nuovo anno, prima gara per lui della stagione dopo l'infortunio al tendine d'Achille che il 19 agosto lo aveva messo ko e, a detta di tutti, fuori per l'intero inverno. Ma nessuno aveva fatto i conti con la sua volontà di ferro: a meno di cinque mesi dall'operazione Manfred torna a mettere un po' di pepe nel gruppo azzurro al quale la sua bravura, la sua esperienza e la sua determinazione erano davvero mancate, e a candidarsi per un posto nel quartetto azzurro mondiale in gigante (solo una chance di qualifica ad Adelboden) e soprattutto slalom (domani e poi ancora Wengen, Kitzbuehel e Schladming).
Sognare si può dunque e si deve, quello che fin d'ora è sicuro è che i Mondiali in Colorado saranno un gran bello spettacolo che vedrà anche gli italiani fra i protagonisti. Se Dominik Paris e l'uomo dei grandi eventi Christof Innerhofer sono quasi una certezza e potranno seriamente puntare al podio in discesa, superG e, perché no, anche in supercombinata; se Federica Brignone in gigante ha mostrato di valere una medaglia, non solo su di loro bisogna puntare. Perché le gare secche di un giorno lasciano spazio alle imprese e molti fra gli azzurri sono in grado di compierla, l'impresa. Da Matteo Marsaglia, che proprio a Beaver Creek vinse un superG di Coppa due anni fa, a Peter Fill, due podi la passata stagione sulla pista dei Mondiali; da Daniela Merighetti, molto migliorata tecnicamente e pronta al colpaccio della vita in discesa, a Nadia Fanchini, che in gigante e superG è vicina al vertice e in condizioni difficili riesce a dare il meglio di sé. Fra i gigantisti Robi Nani sembra il solo in grado di puntare alto, mentre in slalom abbiamo un bel gruppo cui come detto l'arrivo di Moelgg potrà solo dare ulteriori motivazioni. Ci sono ancora molte gare prima di febbraio e fare nomi ora è prematuro. E restando allo slalom non sottovalutiamo il potenziale di Chiara Costazza: sì avete capito bene, parlo di slalom femminile, l'incubo dell'Italia nelle ultime stagioni. È di ieri il miglior risultato di gruppo degli ultimi due anni: 3 nelle prime 15 nella gara dominata da Mikaela Shiffrin, che dopo aver licenziato l'allenatore (reo di aver avuto contrasti con la mamma, a suo dire troppo invadente nelle questioni tecniche), ha mostrato di sciare su un altro pianeta lasciando tutti a bocca aperta davanti alla sua perfezione e alla sua freddezza. L'americana non ha ancora 20 anni, ma ha già vinto 12 gare di coppa oltre a oro olimpico e mondiale, come dire che siamo di fronte a un fenomeno raro e anzi, forse unico.
Ma torniamo alle cose terrene e umane, alle nostre slalomiste, ieri davvero brave sul ghiaccio bestiale della pista sopra Zagabria. Dopo aver infarcito la sua gara di troppi errori Chiara Costazza è finita ottava, con la soddisfazione non da poco di essere stata l'unica, nella seconda manche, a fare parziali migliori di quelli del mostro Shiffrin.
Per questo non è da pazzi immaginarla in corsa per il podio mondiale, specie se la pista a Beaver Creek sarà ghiacciata e difficile come ieri, cosa probabile visto che si correrà a casa della Shiffrin e gli organizzatori faranno di tutto per favorire la loro atleta (che peraltro non ne ha gran bisogno ). Le altre due azzurre a punti sono state Fede Brignone, 14ª e quindi al miglior risultato della vita in slalom, e Irene Curtoni 15ª.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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