''A un certo punto mi sono alzato in piedi e gli ho dato una testata ma poi abbiamo chiarito'' confessa Totò Schillaci ricordando una vecchia lite con Roberto Baggio, avvenuta ai tempi della Juventus.
Indimenticato protagonista delle notti magiche di Italia '90, Schillaci, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format I Lunatici ha ricordato quegli splendidi tempi: ''Andai a quel mondiale anche grazie alla stampa, che spinse molto per farmi convocare. La convocazione arrivò all'ultimo, quasi inaspettata. Mai avrei pensato che sarei diventato capocannoniere di quel torneo. Sono stato l'ultimo convocato, era un gruppo straordinario, una rosa molto competitiva. Ho cercato di ambientarmi, inserirmi, dicendo a me stesso che se Vicini mi avesse dato una possibilità mi sarei fatto trovare pronto. Nella prima partita la porta degli avversari era talmente stregata che evidentemente il gol avrei dovuto segnarlo io appena entrato. Nel '90 è cambiata tutta la mia vita. Tra il Mondiale e la nascita di mio figlio. Nessuno poteva immaginare una cosa simile".
Totò ha poi ricordato un vecchio battibecco avuto con Roberto Baggio: ''E' stato il miglior giocatore italiano, non esistono più giocatori come lui. Questo episodio è capitato a Torino, entrambi giocavamo nella Juventus. Io attraversavo un periodo negativo, venivo da una separazione, i tifosi mi contestavano, e mi ha trovato nello spogliatoio una mattina che stavo leggendo il giornale. Lui, giocando, cercava di colpire il giornale con il piede, e mi sfiorava il viso. Io gli dicevo di smetterla, perché stava rischiando di farmi male. A un certo punto mi sono alzato in piedi e gli ho dato una testata. Poi abbiamo chiarito. Le cose che accadono nello spogliatoio non dovrebbero mai uscire. Io sono sempre stato un professionista serio, è stato l'unico episodio che ha macchiato la mia vita da professionista".
Bomber di provincia, arrivato alla corte della Vecchia Signora a suon di gol e protagonista a sorpresa con la Nazionale fu tra i primi a lasciare l'Italia per andare a giocare in Giappone, esperienza che ricorda con un pizzico di nostalgia: "Sono stato il primo calciatore italiano a giocare all'estero.
E' stata una scelta difficile, ero consapevole che sarei uscito dal giro del calcio che contava. Però mi faceva piacere fare questa esperienza nuova, diversa. Mi feci quattro conti, mi proponevano un buon contratto, ho fatto un'esperienza diversa, che mi ha arricchito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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