Rimini Solo il suo connazionale Thibaut Pinot era più innamorato dell'Italia, ma Romain Bardet non è da meno. Quindi se c'era un forestiero che meritava di vincere la prima tappa del Tour d'Italie era proprio questo ragazzo di 33 anni, che per la prima volta si veste di giallo sulle strade a lui più care.
Mai gli era riuscito nei dieci precedenti tentativi. Va a segno nella tappa che celebra il Tour per la prima volta sulle nostre strade, fra la Toscana e la Romagna. È il miglior modo possibile per dare inizio al suo ultimo Tour della carriera, visto che lo scalatore dell'Alta Loira ha già deciso di dare l'addio alle corse proprio sulle nostre strade, al prossimo Giro.
«Ho avuto l'istinto giusto racconta il transalpino -, non conoscevo bene il percorso, ho visto molti corridori andare in sofferenza, sapevo di avere davanti Frank che è fortissimo e sono andato via con lui». Il francese, però, non manca di ringraziare il giovane compagno di squadra che gli ha spianato la strada: «Sinceramente Frank meritava quanto me di vincere».
Se ne va quando al traguardo di Rimini mancano 50 chilometri e va ad arricchire una lunga storia che lo porta a contare quattro tappe al Tour, due podi e sei volte nei primi dieci nelle otto edizioni completate.
L'unico che non festeggia e Wout Van Aert, l'eterno piazzato che regola il gruppo dei migliori e si lascia alle spalle proprio Pogacar che sprinta per rosicchiare 4 a Vigegaard. Van Aert non lo accontenta e fa il proprio dovere di compagno di squadra, anche se il risultato è minimo.
Restando in casa Visma, continua la maledizione per il team olandese, che da inizio anno colleziona cadute e incidenti. Ieri è toccato a Keldermann, ma come se non bastasse a terra ci finisce anche un massaggiatore nell'esercizio di passare le borracce ai corridori.
Molto peggio va al Ceco Ian Hirt, vittima del solito tifoso sconclusionato che lo tira giù in malo modo nei 300 metri di trasferimento dal foglio firma alla linea di partenza. Il corridore urta lo zaino di uno spettatore e finisce con la faccia sull'asfalto rompendosi tre denti.
Per il resto sulle strade della Romagna il Tour si riconcilia con l'Italia: tanti gli spettatori sulle strade. Soprattutto sul Barbotto caro a Pantani, che costa caro al campione del mondo Mathieu Van der Poel, l'unico dei grandi a pagare dazio.
Paga di più il nostro Michele Gazzoli, che dopo cento chilometri di afa soffocante è costretto al ritiro. È il primo dei ritirati.Oggi tappa spettacolo a Bologna, con la doppia scalata del San Luca: Pogacar già scalpita.
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