Toyota, quando lo sport riesce a promuovere la mobilità del futuro

Valerio Boni

Roma Dal 2015 Toyota è stata scelta dal Cio, il Comitato olimpico internazionale, come partner per la mobilità sostenibile in occasione degli eventi che coinvolgono i migliori atleti mondiali. Da questa collaborazione è partita l'iniziativa Start Your Impossible, un programma globale a lungo termine che si estenderà fino a tutto il 2024, vale a dire al termine delle Olimpiadi di Parigi. Si tratta di un'iniziativa a più velocità che porterà Toyota a diventare l'operatore della mobilità sostenibile dello sport mondiale ai livelli più alti, che coinvolge il quartier generale giapponese con un investimento di 300 milioni, ma anche le filiali nazionali, compresa quella italiana.

Il primo appuntamento è dietro l'angolo: a febbraio inizieranno i giochi Olimpici e Paralimpici invernali a PyeongChang, poi sarà la volta di Tokio 2020, e due anni dopo di Pechino che si misurerà in un progetto di gare invernali molto ambizioso per una megalopoli come quella cinese. L'Italia è coinvolta in una collaborazione con il Coni e con il Cip, il Comitato degli atleti paralimpici che stanno regalando al nostro Paese grandi soddisfazioni, attraverso la nascita di un Toyota Team molto eterogeneo, che comprende atleti di varie discipline, dalla portabandiera Arianna Fontana, campionessa dello short track su ghiaccio, alla campionessa di scherma Bebe Vio, con rappresentanti di discipline molto diverse, che vanno dall'atletica al nuoto, dalla pallavolo all'hockey.

La collaborazione va oltre la semplice sponsorizzazione, perché tra le motivazioni che hanno portato all'accordo c'è la volontà del costruttore di contribuire allo sviluppo di una società completamente sostenibile e libera da discriminazioni. Un piano che passa attraverso lo studio di motorizzazioni alternative, d'inedite soluzioni di mobilità e, naturalmente, la guida autonoma. Il primo passo del programma è un video (www.MobilityForAll.com) che mostra quali sono le possibili direzioni per il trasporto e la mobilità del prossimo futuro. L'obiettivo è quello di rendere realizzabile quello che sulla carta oggi può sembrare impossibile, una situazione con la quale gli atleti, soprattutto quelli con disabilità, si sono trovati a convivere prima di raggiungere i più alti livelli.

Una condizione che è pienamente condivisa da Toyota, come ha sottolineato l'ad della filiale italiana Andrea Carlucci: «È capitato a tutti di rinunciare a qualcosa, su questo si può lavorare cercando di superare il nostro limite e lo sport è proprio l'esempio che dobbiamo seguire, esattamente come dimostra la storia di Toyota, fatta da sempre di passione, coraggio e innovazione per rendere possibile l'impossibile».

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