Prima partita dopo la sosta, trasferta su un campo insidioso contro una squadra in grave crisi e che ha appena cambiato allenatore, in più con l'impegno decisivo contro il Real Madrid alle porte. Per la Roma, la sfida alla Dacia Arena con l'Udinese aveva tutti gli ingredienti per essere una gara difficile. E così è stata, perché la squadra di Di Francesco si è resa protagonista di una brutta prestazione. Evidentemente soffre moltissimo la pausa nazionali, dato che anche al rientro da quella di ottobre aveva perso 2-0 in casa contro la Spal. Continua quindi il giro sulle montagne russe in campionato, nel quale la Roma non riesce a trovare continuità di risultati.
La gara di Udine ha riportato a galla i problemi dei giallorossi, che non danno mai l'impressione di poter comandare la gara dall'inizio alla fine, nonostante abbiano possesso e occasioni dalla loro parte. Si nota una fragilità per certi versi preoccupante: basta poco alla Roma, infatti, per smarrire tutte le proprie sicurezze. E questo si è visto ieri: la squadra di Di Francesco ha avuto il dominio del campo per lunghi tratti del match, ma occasioni clamorose non si sono viste. C'è un problema di squadra e di carattere, ma anche di singoli: Schick è il solito fantasma, Cristante è un lontano ricordo di quello visto a Bergamo, Dzeko non segna più.
Con questa sconfitta è iniziata una delle settimane più critiche della stagione. Martedì all'Olimpico arriva il Real, anch'esso in crisi profonda (0-3 ieri con l'Eibar), domenica la sfida con l'Inter. Di Francesco aveva detto che la gara della Dacia Arena era la più importante del trittico, eppure in campo tutta questa voglia di fare bene non si è vista. «Quando fai l'80% di possesso palla nel primo tempo, vuol dire che la prestazione c'è stata. Ma è mancata la determinazione e la voglia di andare a vincere la partita, non siamo una grande squadra, sono avvelenato», così il tecnico.
La sua Roma dovrebbe prendere esempio dall'Udinese di ieri, capace di giocare con grande intelligenza e sacrificio. Davide Nicola, alla prima sulla panchina friulana, non ha voluto stravolgere le cose e ha affrontato la gara con mentalità prettamente difensiva, cercando di fare male in contropiede. Poche idee ma chiare, così il nuovo tecnico è riuscito a portare i bianconeri alla vittoria che mancava da 7 partite. Decisivo il gol di De Paul, l'uomo in più di questa squadra: se corregge qualche difetto caratteriale, può davvero fare tanta strada. Alla «Dacia Arena» vergognosi cori anti-Napoli all'inizio della gara.
Chiarissimo il «Vesuvio lavali col fuoco», che è parso condiviso da entrambe le tifoserie. L'ennesimo episodio di inciviltà. In serata la condanna del presidente Figc Gravina: «Comportamento che va contrastato con decisione».
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