"Il Tricolore dà sicurezza. E Mattarella si è divertito". Intervista a Gianmarco Tamberi

Gimbo: "Io non disturbo i rivali ma li incito sempre". Oggi con l'Errigo riceverà dal Presidente la bandiera

"Il Tricolore dà sicurezza. E Mattarella si è divertito". Intervista a Gianmarco Tamberi
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Oggi è il grande giorno. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrerà questa mattina al Quirinale parte della squadra italiana che parteciperà ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 e consegnerà agli alfieri azzurri la bandiera italiana.

Gianmarco Tamberi, è pronto?

«Sì, prima degli Europei avevo già preparato il discorso. Fino a 4 anni fa non pensavo neanche fosse possibile. Riceverò, insieme ad Arianna Errigo, la bandiera più importante della mia vita».

Tricolore e azzurro.

«Sì, ho un attaccamento all'azzurro e al tricolore incredibile. Mi dà sicurezza per riuscire a dare il meglio di me».

Come martedì, quando nel momento di difficoltà ne è venuto fuori alla grande facendo divertire anche Mattarella.

«Secondo me si è divertito tanto, è stata una gara al cardiopalma. Quel momento sul materassone è durato 10 anni, grazie a Dio l'asticella è rimasta su. Sono contento del risultato ma il pensiero fisso è rivincere alle Olimpiadi».

Non pensa ad altro?

«No, sono focalizzato sull'obiettivo tanto quanto lo ero per Tokyo. La differenza è che lì era un'ossessione pesante. Venivo da 5 anni di frustrazioni, dovevo dimostrare a me stesso che quello che avevo fatto aveva un senso. Questa invece è un'ossessione positiva, per fortuna, anche se ho riempito la casa di Torre Eiffel dei Lego».

Gimbo, il suo 2,37 è stato un messaggio ai naviganti?

«Non lo è. Volevo andare a 2,37 perché era il record dei campionati ed era l'obiettivo che mi ero posto».

Con lo scherzo delle molle ha ricordato un altro marchigiano, Valentino Rossi, che faceva le gag.

«Lui è un mito, si divertiva e faceva divertire il pubblico. Lo guardavo sempre e pensavo: Vorrei essere un giorno come lui. Io voglio essere in pedana in quel modo».

Molti però l'hanno criticata per quelle scene. Non le sembra di andar oltre?

«Può darsi che questo accada. Qualsiasi cosa mi aiuti a dare il massimo, io la faccio, se è nelle regole. Se disturba i miei avversari, mi dispiace. Ma dire che non rispetto gli avversari è fuori luogo, perché al contrario sono il primo a incitarli. È il pubblico che decide da che parte stare, noi eravamo in Italia».

Ha simulato un infortunio, proprio lei che nel 2016 ne ha patito uno grave.

«Mi dicevano che forse non avrei più potuto saltare. Martedì mia moglie Chiara e i miei amici si sono messi le mani negli occhi, spaventati. Ma quando hanno capito che era uno scherzo, si sono messi a ridere. Se posso giocare sull'infortunio, lo faccio perché so di averlo superato».

Il suo amico Paltrinieri ha

vinto l'oro europeo nel fondo.

«Lo sentirò, sono contento. So che aveva avuto un po' di difficoltà nell'ultima gara, ma lui è un atleta straordinario, non deve dimostrare più nulla e gli auguro il meglio per Parigi».

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