"Il trionfo di Fede racconta un successo di famiglia..."

L'ex azzurra Ninna Quario, mamma della Brignone e per anni nostra firma: "Ho lasciato il giornalismo per starle più vicina. E lei lo sente"

"Il trionfo di Fede racconta un successo di famiglia..."

Lacrime di gioia, lacrime di mamma, lacrime di Ninna. Federica Brignone trionfa in coppa del mondo per la seconda volta e Ninna Quario questa volta è lì, a godersi la figlia, finalmente libera da impegni di cronista, finalmente tutta dedicata a una giornata da grande tifosa nel nuovo fenomeno delle nevi. C'era una volta la «figlia della Quario», adesso Ninna è ormai da tempo la «mamma della Brignone». Possiamo dire che il giorno della svolta sia stato il 19 marzo del 2017, quando Federica trionfò in gigante ad Aspen guidando un podio tutto azzurro con Sofia Goggia e Marta Bassino. Per la cronaca 33 anni dopo la prima «doppietta» della vecchia valanga rosa, e quella volta sul podio con Daniela Zini c'era proprio Ninna Quario. Quel giorno ad Aspen, invece, la Brignone vinceva la sua quinta gara di coppa, superando la mamma che si fermò a quattro «Sì conferma Ninna -, diciamo che il sorpasso in casa è arrivato proprio in quel periodo. Anche perché quella tripletta ebbe un effetto mediatico e quindi probabilmente è stato lì che Fede ha acquisito la consapevolezza di quello che poteva fare. Indipendentemente dal fatto che mi avesse superato».

E tu ti sei sentita ormai la «mamma della Brignone»?

«Mah, mi sono sentita soprattutto contenta per lei, perché Federica ha esordito in coppa del mondo nel 2009 e ha fatto subito podio, poi nel 2011 è arrivata subito la medaglia al primo Mondiale e poi però non vinceva mai, tutti parlavano di questa ragazzina promettente con una tecnica speciale, ma fino al 2015 lei non ha mai vinto. E quindi non si capiva se veramente sarebbe diventata forte o meno».

Sembrava destinata a restare sempre la figlia della Quario

«Sì, l'eterna promessa, con un gran talento che però non si esprimeva E all'inizio della coppa 2016-17, fino a metà gennaio, era in una crisi pazzesca, finché non è andato suo fratello Davide a lavorare con lei: fino ad allora aveva vinto due gare e da lì invece cominciò a vincere con più frequenza. Era evidente che Fede avesse del talento non espresso bene».

Ma lo sblocco è stato più tecnico o più psicologico?

«Entrambe le cose. Molto tecnico, perché Davide è bravo, si è sempre fatto consigliare anche dal papà (Daniele Brignone, ex maestro di sci), che è un gran istruttore, si sono sempre confrontati».

Un lavoro di famiglia

«Dal punto di vista tecnico molto di famiglia, da quello mentale, Davide è stato cruciale. E lì mi ci metto un po' anch'io, perché anch'io penso di averla aiutata. E quando mi sono ritirata dal lavoro di giornalista, tre anni fa ormai, credo che sia stato un passo importante per Fede, perché mi sente più vicina».

Quindi, noi ti abbiamo perso come giornalista, ma Fede ti ha acquistato come mamma?

«Sì. Ho sempre cercato di esserlo, perché piuttosto lavoravo di notte o rinunciavo a qualche collaborazione e non mi sembra di essere mai mancata. Però è vero che lavoravo tanto, dal Giornale a Sciare, e quindi ero sempre in giro. E invece la mia vicinanza credo che abbia contribuito a renderla più serena».

Ma anche il fatto di non avere più al seguito la mamma critica, l'ha agevolata?

«No, non credo. Primo perché non sono mai stata tanto critica con lei. E se devo criticarla la critico anche adesso, in privato. E poi credo che Fede non abbia mai letto un mio articolo».

Ma Fede non legge in generale gli articoli che la riguardano? O solo i tuoi?

«Lei legge tantissimo, ma pochissimo ciò che la riguarda».

Ti saresti mai aspettata di trovare tua figlia alle spalle di Alberto Tomba?

«Ma scherzi? Io sono incredula, quest'anno è andata veramente oltre ogni aspettativa. Lei alle spalle di Tomba è una cosa che non esiste Sembravano numeri inavvicinabili».

C'è un dato incredibile: Federica è entrata 183 volte tra le prime dieci. Pensa che Tomba, il secondo azzurro di sempre, è a quota 127

«Tomba però aveva meno gare, faceva solo due specialità».

Ma il fatto che lei ne faccia tre, e sia a livelli top in tutte, va ancor più a suo merito

«Sì, è sempre lì».

E l'altro record incredibile è quello della sciatrice più anziana ad aver vinto.

«Il record della longevità è davvero incredibile, perché sta superando continuamente se stessa. E per una donna non è facile. E sta quasi per superare anche il record dei maschi».

Milano-Cortina sarà il suo prossimo obiettivo.

«Non si può dire perché Federica gli obiettivi li focalizza ogni anno a maggio, quando fa un consulto con suo fratello e con lo skiman Mauro Sbardelotto. Quest'anno gli obiettivi erano vincere una discesa, vincere l'oro mondiale, vincere almeno una medaglia in superG, che le era sempre sfuggita, e poi una coppa di specialità in superG o gigante. Direi che è andata abbondantemente oltre».

Molti la propongono già come portabandiera, soprattutto in quella che in fondo è la sua città di nascita.

«Milano, San Siro certo che le piacerebbe».

Deborah Compagnoni l'ha incoronata come sua erede.

«Non è stata una sorpresa, perché so che Deborah l'ammira molto, soprattutto come comportamento: è molto simile a lei. Tiene un profilo basso».

I complimenti di Stenmark.

«Sì, ai Mondiali di Aare nel 2019: Stenmark era venuto in sala stampa e tutti l'avevano attorniato e tempestato di domande. E qualcuno gli chiese quali fossero i suoi campioni preferiti dello sci di oggi, rispose Hirscher, la Shiffrin e poi aggiunse: la figlia di quella signora là».

Alla famiglia si è aggiunto il compagno di Fede

«Sì, Davide anche lui, ma sta con lui da cinque anni».

La Quario giornalista, che a un certo punto della carriera è diventata giornalista-mamma

«Sì, era una posizione molto scomoda. Comunque non ho mai avuto problemi a fare la giornalista e la mamma di una sciatrice, perché ho sempre avuto buonissimi rapporti con tutte le atlete. O quasi Però diciamo che ho smesso perché il giornalismo è molto cambiato».

Difficile raccontare le gare di tua figlia?

«Non tanto da raccontare, ma da affrontare: a Soci, quando Fede cadde e si fece male al ginocchio. Mi scrisse: mamma vieni qui. Ma io come facevo? Stavo seguendo la gara e dovevo scrivere, non potevo abbandonare il mio lavoro. È stato un momento di grande stress».

E il momento più bello da giornalista-mamma?

«Tanti la prima medaglia ai Mondiali di Garmisch. Io avevo fatto 5 tentativi tra Olimpiadi e Mondiali e mi era sempre andata male. Fede invece, al primo colpo, subito a segno. E un'intervista che mi avevate chiesto dal Giornale nel periodo natalizio. Lei, che ne aveva già dovute fare altre, sbottò: ma basta, anche tu mi rompi? Non ho tempo, devo farmi la doccia Allora gliela feci in bagno, scrivendo che in quell'intervista l'avevo messa proprio a nudo».

E ora la gita in America.

«È una cosa buffa: pensa che prima di Natale dissi a Fede che mi sarebbe piaciuto andare a Sun Valley, dove non

ero mai stata. Ma le dissi che sarei andata solo se lei fosse stata ancora in corsa per giocarsi qualcosa. Così a Natale mi ha regalato un biglietto con scritto: buono per volo aereo per Sun Valley, mi giocherò qualcosa».

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