Uno Tsunami azzurro in quel di Tokyo. La spedizione italiana alla Paralimpiadi si arricchisce di nuove medaglie e ieri ne sono arrivate ben nove, equamente distribuite: 3 ori, 3 argenti, 3 bronzi. Tre è il numero perfetto, a detta di chi la sapeva lunga, e il day-5 nipponico per il tricolore ha rasentato qualcosa che in natura non è contemplabile.
Il 67% del bottino citato ha un riferimento chiaro, ovvero l'Aquatics Centre dove la Nazionale di nuoto continua a fare la voce grossa. 3 ori, 2 argenti e 1 bronzo sono arrivati dai ragazzi guidati dal Direttore Tecnico Riccardo Vernole. Simone Barlaam (50 stile libero S9), Arjola Trimi (50 dorso S3) e le staffettiste della 4x100 sl (Xenia Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechini) argento prima della squalifica degli Usa, hanno bussato alle porte dell'Olimpo con l'oro. Giulia Terzi ha potuto fregiarsi anche dell'argento nei 400 stile libero femminili S7, da associare allo stupendo secondo posto in rimonta nei 100 rana SB4 di Giulia Ghiretti e al bronzo nei 50 sl S13 di Carlotta Gilli (quarto podio per lei ai Giochi). Italia che nella singola specialità natatoria in piscina può vantare un totale di 7 ori, 8 argenti e 5 bronzi.
Numeri impressionanti, sottolineati dal presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli: «Questi risultati non avvengono per miracolo, sono frutto di lavoro di semina, di sacrifici. Chapeau alla FINP, al presidente Valori, al direttore tecnico dell'Italnuoto Riccardo Vernole, ma anche a tutti i tecnici societari che i ragazzi fanno bene a ricordare nelle interviste perché svolgono un ruolo fondamentale. Poi, non è ancora finita, ci sono ancora tante gare», le considerazioni del n.1 del Comitato Paralimpico nostrano. Uno Tsunami spintosi oltre confini quasi inesplorati, citando il bronzo di Carolina Costa, bronzo nei +70 kg del judo. La messinese ha avuto la meglio su Anastasiia Harnyk, andando a segno con due waza-ari velocissimi che hanno permesso all'Italia di conquistare una medaglia che mancava dal 1992.
E poi il graffio di Giovanni Achenza, tintosi di bronzo nel triathlon categoria PTWC, terza medaglia dell'Italia in questa disciplina ai Giochi. Un grande risultato con dedica speciale ad Alex Zanardi: «Ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta verso il podio».
La chiosa è arrivata con la squadra di fioretto femminile: una scatenata Bebe Vio ha trascinato le sue compagne Andreea Mogos e Loredana Trigilia all'argento, dovendosi arrendere solo alla Cina (45-41). Dunque la compagine italica riparte forte di 8 ori, 10 argenti e 9 bronzi (27 medaglie) e di un nono posto nel medagliere.
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