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La valanga azzurra è vecchia e dolorante

La valanga azzurra è vecchia e dolorante

Le renne stanno benone ai meno venti di Levi, ieri Marcel Hirscher e Mikaela Shiffrin hanno fatto visita a Ferdinand e a Rudolph, le "loro" creature vinte un anno fa assieme al primo slalom della stagione, e l'incontro ha catturato flash e telecamere più di ogni altro evento organizzato in questa landa sperduta della Finlandia.

La coppa del mondo riparte oggi con uno slalom femminile, domani toccherà agli uomini e, manco a dirlo, l'americana e l'austriaco già vincitori tre settimane fa nel gigante di Soelden saranno ancora una volta i favoriti. Il caldo insolito dei giorni scorsi ha lasciato spazio a temperature "normali" e la notizia è buona per gli azzurri che sotto gli sci si troveranno una pista dura, una pista che, cosa ancora più importante, dovrebbe tenere alla distanza, aiutando quindi anche chi non parte davanti. E di azzurri fra i migliori in slalom ce ne sono pochini, visto che il solo Patrick Thaler, il "nonno" del gruppo con i suoi 36 anni, ha un posto fra i primi sette mondiali, mentre fra le donne nessuna partirà fra le prime 15 e Chiara Costazza, la nostra numero 1, avrà il 18. Dettagli fondamentali per l'inizio di una stagione che gli slalomisti - e le slalomiste - italiani si augurano più brillante della scorsa, quando il solo Thaler riuscì a stupire conquistando due podi.

Sul podio l'anno scorso salì una volta anche Manfred Moelgg, ma il leader storico del gruppo quest'inverno non ci sarà, perché ad agosto durante la preparazione atletica si è rotto il tendine d'Achille. L'uomo su cui fino a pochi giorni fa si sarebbe puntato tutto si chiama Stefano Gross, cui però un problema alla schiena negli ultimi giorni ha impedito di allenarsi. Domani sarà in gara solo grazie ad iniezioni di antidolorifico e, scarico di pressioni dopo la vigilia tribolata, potrebbe dare il meglio di sé e quindi lottare per il podio.

Speranze. La realtà è che il più veloce degli azzurri in allenamento è Cristian Deville, altro veterano del gruppo con i suoi 33 anni, che però è reduce da due stagioni difficili e si ritrova a partire con numeri altissimi.

Poi c'è Razzoli, che ha praticamente saltato la preparazione estiva (almeno quella sugli sci) per un problema al tendine rotuleo del ginocchio destro, ma che negli ultimi giorni si è mostrato brillante. Vecchiotti, acciaccati, orfani di Moelgg… le premesse non sono incoraggianti, ma, come si sa, nello sci e in slalom soprattutto non si deve mai dare nulla per scontato. E il morale della truppa, almeno quello, è alto.

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