«Sono felice e orgoglioso di aver raggiunto questo straordinario traguardo. Questa seconda stella l'abbiamo voluta con tutti noi stessi. Un successo che abbiamo meritato per lo splendido lavoro fatto insieme. Ho rivisto le immagini della partita, i festeggiamenti dei tifosi e non ci credo ancora. È una gioia troppo grande per poterla descrivere». Parla così Hakan Calhanoglu, 30 anni, turco, uomo chiave della squadra di Inzaghi.
Hakan, lei è arrivato a parametro zero dal Milan ed è diventato fondamentale nell'Inter
«Ho lavorato sempre in silenzio e sofferto anche in silenzio. Una volta arrivato all'Inter avevo un solo obiettivo: dare il meglio e vincere con questa straordinaria squadra. La vittoria di ieri è stata per me una grande rivincita».
Rivincita perché?
«Rivincita per la sofferenza che ho provato l'anno in cui sono arrivato, quando con l'Inter abbiamo perso. Tutto ciò che è stato fatto contro di me e la mia famiglia dai tifosi milanisti non posso dimenticarlo ma nel mio cuore ero certo che tutto sarebbe finito bene. Sarebbe arrivato il mio riscatto, e vincere lo scudetto durante il derby è stata la mia soddisfazione più grande. Era tutto scritto. Dio voleva così perché lui sa che io non ho meritato quello che mi hanno fatto».
Una sofferenza ripagata.
«Zitto, senza dire mai una parola ho lavorato e pensato solo a far bene. Questa vittoria mi ripaga di tutto».
Oggi è tempo di gioie, parliamo solo di quelle. È considerato il più forte regista d'Europa. È più la soddisfazione o la responsabilità?
«Sento una grande responsabilità. Sono felice di giocare in quel ruolo perché mi piace e sento di riuscire ad esprimermi al meglio. So di essere diventato un giocatore importante per l'Inter e cercherò sempre di migliorare».
Per lei è il primo scudetto.
«Ho sempre sognato di vincerlo con un grande club. È arrivato con l'Inter e non potrei essere più felice. Credo sia il sogno di ogni giocatore vincere il campionato. Abbiamo fatto una stagione strepitosa, abbiamo regalato gioia ai nostri tifosi che ci sono stati vicini con un entusiasmo straordinario. E li ringrazio. Sono stati fondamentali».
Che rapporto ha con la città di Milano?
«Io a Milano mi sento a casa. Anche quando finirò la mia carriera vorrò vivere a Milano. Sto benissimo in questa città. La maggior parte dei milanesi mi ama e lo sento».
Insieme con i suoi compagni avete coinvolto per mezz'ora il presidente Steven Zhang in una
diretta Instagram. Non era mai capitato.«C'è un rapporto stupendo con lui. Quella divertente chiamata è stata la dimostrazione che il gruppo non è soltanto la squadra ma è allargato al presidente. Steven, uno di Noi!»
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