Se è vero, come si dice, che non si muore finché si vive nel cuore di chi resta, allora Gianluca Vialli vive. Ci sono una città, una tifoseria e un gruppo di ragazzi che non vogliono e non possono dimenticarlo. Per loro Gianluca è stato idolo, icona, amico. Quasi fratello. Vive, Gianluca. Nelle lacrime di Pagliuca, Lombardo, Vierchowood, Cerezo e negli altri ex della Samp d'oro che ieri lo hanno ricordato sotto la gradinata Sud. Vive, Gianluca. Nella voce rotta di Marco Lanna, suo compagno e amico, oggi su quella poltrona di presidente della Sampdoria che stava tenendo in caldo proprio per lui, mentre legge la lettera all'amico. Vive, Gianluca. Nella gigantografia mentre esulta dopo un gol, che i tifosi gli hanno dedicato, e quello striscione «Il tuo coraggio, la nostra forza». Vive, Gianluca. Nel video mostrato prima di Sampdoria-Udinese, in cui l'ex bomber spiega come il mare calmo non abbia mai prodotto marinai esperti. Un manifesto della sua vita che rimane. Frase non casuale, perché Vialli per la sua Samp, paradossalmente, continua a vivere anche in una squadra che ha più di un piede in serie B, penultima con soli 9 punti racimolati in tutto il girone d'andata.
Non è un caso che l'altro striscione apparso in gradinata metta insieme quel che è stato, quel che non è potuto essere e quel che è ora. «Il sogno: Vialli presidente. La realtà: ostaggio di un delinquente», scrivono i tifosi blucerchiati. Contestando quel Massimo Ferrero che tre anni fa fece saltare all'ultimo la cessione della Samp al gruppo americano con Vialli come presidente designato e che oggi, pur senza nessun mezzo per rilanciare una società che cammina pericolosamente su un filo sottile oltre al quale c'è il fallimento, si ostina ad opporsi a ogni trattativa che non preveda una ricca buonuscita per lui, che acquisì gratis la società.
«Lotterò con tutte le forze per portare avanti il progetto che tu avevi tanto a cuore per la nostra amata Samp, ciao Luca», dice Lanna chiudendo la lettera per Vialli. Perché quel patrimonio di lacrime e amore vero non può e non deve essere sprecato. Celebrare il passato, riscrivendo il futuro. Nel suo nome. Il modo migliore, per ricordare e onorare davvero Gianluca Vialli.
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