Si resta in Andalusia anche nella seconda tappa della Vuelta edizione numero 69, da Algeciras a San Fernando. Frazione facile sia per quanto riguarda la lunghezza, 175 km, sia dal punto di vista altimetrico. In tutto sono presenti tre dentelli agevoli, uno dei quali assegnerà i primi punti per la classifica scalatori e, di conseguenza, la prima maglia a pois. Le maggiori asperità sono concentrate tutte nei primissimi chilometri, dato che si sale subito dopo il pronti-via; 6 km per scollinare la prima salitella, El Burgo, poi ecco il Gpm, l'Alto del Cabrito, di 3° categoria. Poche centinaia di metri con una pendenza media che non raggiunge il 6% e punte massime del 10%.
Nel complesso si tratta di poca roba, ma può essere un trampolino di lancio perfetto per la fuga di giornata ed è lecito aspettarsi che siano in tanti a volerci provare, visto che siamo appena al secondo giorno di gara. Dopo una decina di chilometri di discesa, la strada rimarrà piatta per circa 50 km, fino ad incontrare altri due dentelli in rapida successione, nei pressi di Vejer de la Frontera, che non dovrebbero modificare una situazione che a quel punto sarà già piuttosto definita. Superati i due strappetti, il percorso ritorna piatto e non cambierà più sino al traguardo. Il primo dei due sprint intermedi è collocato al km 94, a Conil de la Frontera, mentre il secondo si trova al km 132, a Puerto Real. Al traguardo mancano una quarantina di chilometri e, se la fuga è ancora in atto, il gruppo comincerà ad alzare l'andatura per ridurre il distacco. Con le squadre al completo, la lotta per le prime posizioni sarà serrata e un disegno del genere riduce al minimo le possibilità che i fuggitivi possano scampare all'inseguimento e giungere all'arrivo. I molti chilometri di pianura, poi, renderanno ancor più facile per il gruppo tenere sotto controllo gli attaccanti.
Tanti i velocisti presenti al via della Vuelta che, salvo imprevisti, si sfideranno sul traguardo di San Fernando: il favorito principale è Cavendish, alla ricerca del riscatto dopo un Tour praticamente neanche disputato. L'inglese dovrà stare attento a Nacer Bouhanni, Francese esploso al Giro con tre vittorie e la maglia rossa, a Degenkolb e a Peter Sagan, che al Tour è stato protagonista anche se il fatto di non aver vinto neppure una tappa un po' gli brucia ancora. L'Italia potrà contare sulla coppia Astana Guardini-Guarnieri.
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