Zidane ritrova un amico. "Con l'Inter è una finale". Ma Conte perde Lukaku

L'italiano: "Due anni fa mi chiamò Perez: ho preferito rimandare...". Il francese non si fida

Zidane ritrova un amico. "Con l'Inter è una finale". Ma Conte perde Lukaku

Real Madrid-Inter di stasera non vale la storia dei due club e nemmeno una finale, come dice un po' troppo enfaticamente Zidane. Ma vale tantissimo per entrambe le squadre, partite a marcia indietro nel girone di qualificazione di Champions League. È presto per fare i conti, molto dipenderà anche dalla doppia sfida Shakhtar-Borussia, ma nessuno passa il turno senza vincere, quindi è meglio darsi una mossa.

La certezza nell'Inter è che mancherà Lukaku, cioè almeno mezza squadra. Al suo posto Perisic (in gol contro il Parma), perché Sanchez, convocato dopo l'infortunio di due settimane fa contro il Gladbach, è a corto di preparazione. Chance zero per il giovane Pinamonti (quello che «deve ancora mangiare pane duro»), a conferma di un organico incompleto per competere con successo su 2 competizioni importanti. Soprattutto nella stagione del covid, dove i forfeit improvvisi possono sommarsi a quelli naturali, del campo (infortuni, squalifiche). Conte l'aveva detto in estate, ma non lo ripete adesso. È la nuova versione zen dell'allenatore, che dispensa fiducia e ottimismo a dispetto della falsa partenza. «Vogliamo giocarcela e non metterci in un angolo ad aspettare il colpo del ko», dice Conte. «Stiamo facendo un percorso, questa è una tappa importante. Siamo consci di cosa serve e della nostra dimensione». Servirebbe un po' più di precisione in zona gol, ma non sarà semplice, senza Lukaku. Conte nemmeno nomina il suo pupillo, niente alibi. «Ho chiesto più cattiveria e attenzione da tutti: abbiamo già segnato molto, ma troppo poco rispetto a quanto abbiamo creato». Madrid stima Conte. Due anni fa, Perez pensò proprio a lui, prima di richiamare Zidane. «La stagione era già iniziata, non me la sono sentita di accettare. Diciamo che ho preferito.. rimandare», scherza l'allenatore nerazzurro.

Torna in gruppo anche Skriniar, buono almeno per la panchina, anche se il primo mese di stagione dice che ci sarebbe un enorme bisogno di lui. Resta un mistero la cessione di Godin. Pare non piacesse granché a Conte, il problema è che di fatto l'hanno sostituito con Kolarov, che nel ruolo vale la metà dell'uruguagio. Con De Vrij e Bastoni ci sarà D'Ambrosio, che ha riposato in campionato, come Vidal e Brozovic (tutti entrati nel disperato finale contro il Parma).

Si gioca a Valdebebas, un po' come se si giocasse nel campo centrale della Pinetina, con intorno gli spalti. Il mitico Bernabeu è in ristrutturazione. Curiosità: l'ultimo Real-Inter (settembre '98) si giocò a Siviglia (Bernabeu squalificato). Vinsero i blancos per 2-0, ma al ritorno l'Inter rimediò con il 3-1 del più bel Baggio in nerazzurro (Gigi Simoni in panchina, esonerato 5 giorni dopo). Cartoline dal passato, come l'amicizia tra Conte e Zidane, al primo confronto diretto in panchina, compagni alla Juventus.

«A me piace ricordare l'uomo, il professionista: eccezionale, sempre in prima fila. Ho capito che avrebbe fatto l'allenatore quando è venuto a trovarmi a Torino: allenavo la Juventus, e mi ha fatto mille domande. Zizou è un numero uno, in tutto».

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