Da ex pilota di Moto2 a Forrest Gump. La sgassata esistenziale di Axel Pons, 33 anni, spagnolo, rischia di mandare in testacoda i suoi fan. Parcheggiata definitivamente la moto nel 2018, TurboAxel è sceso in pista come modello riscuotendo anche un certo successo nei GP dello showbiz. Ma poi è arrivata la crisi mistica e Pons dalle passerelle è passato alle «passeggiate». Lunghe migliaia di chilometri. E lente, senza fretta. Quasi una legge del contrappasso per uno che era abituato alla velocità delle due ruote e che ora «corre» solo a passo d’uomo.
Axel si è così trasformato in un santone dai capelli lunghi che va a zonzo per il mondo cercando il suo Dio. Un centauro perduto, un eremita ritrovato. Che ha fatto sue le parole di Forrest Gump: «Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose...»; nel dubbio, lui, le scarpe non le porta affatto. In nome della libertà interiore. «Lo faccio da sei anni - ha confessato -, è il mio modo di pregare...». Diciamo la verità: Pons non era un fuoriclasse (miglior piazzamento in classifica un 16° posto), a differenza del papà che ha vinse due titoli nel biennio ’88-’89.
Tuttavia, la fama Axel è oggi superiore a quella di tanti campioni sportivi ancora in attività. Tutto merito della sua nuova filosofia: «Che senso aveva vivere ad un ritmo così accelerato e frenetico? Ho cominciato a frenare sempre più attraversando il mondo con l'obiettivo di apprezzarne i dettagli. Avevo solo il desiderio di completare l'unione con Allah o Dio».
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