Le Olimpiadi dell'ideologia

Non solo il match di pugilato di ieri: è il trionfo dell'ideologia woke

Le Olimpiadi dell'ideologia
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Nelle Olimpiadi che rischiano di passare alla storia non per i record e gli eroi ma per gli eccessi woke e una grandeur diventata piccina, ieri abbiamo assistito a uno spettacolo insolito. Anzi due. A quello di una pugile biologicamente uomo che picchia una donna, mentre il pubblico applaude e le femministe erano a truccarsi. E quello - se possibile peggiore - di un pezzo di Paese, minoritario ma mediaticamente chiassoso, che colpevolizzava un'atleta italiana che si era ritirata davanti a un avversario con il fisico da uomo, i cromosomi dell'uomo, il testosterone fuori norma e che, soprattutto ecco la vera colpa di Angela Carini -, «piagnucolava». Il problema non sono gli uomini che picchiano le donne. Ma gli uomini e le donne che, in nome di una nuova sessualità, disprezzano una atleta. Eccoli lì quelli (e quelle) a cui la donna interessa solo per le loro guerre politiche. Le Boldrini, gli Zan, la comunità Lgbtq, sempre più potente, sempre più impunita, i giornalisti della peggior sinistra trans-arcobaleno, quella grande chiesa fluida che va da Repubblica a Famiglia Cristiana alla Stampa versione intersex, i telecronisti Rai che, mentre l'italiana grida «Fa male! Fa malissimo! Non è giusto», si dissociano e commentano «Non capiamo la contestazione»... Va bene: l'algerina non sarà imbattibile; è vero: aveva già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo e nessuno disse nulla, ma ieri abbiamo visto tutti che aveva i bicipiti raddoppiati, un oggettivo vantaggio competitivo e una potenza pericolosa. E chi non vuole vedere è accecato dall'ideologia. Mentre il resto del mondo da J.K. Rowling alla tennista Martina Navratilova, omosessuale peraltro - stava difendendo la nostra pugile, ti pareva che la sinistra italiana non si schierava contro? Abbiamo sentito tante critiche, tante difese impossibili e anche tanti silenzi. Delle stesse persone che domani riprenderanno a darci lezioni di patriarcato e di sessismo.

Forse siamo troppo conservatori noi, che continuiamo a dividere - non la vita, ci mancherebbe - ma almeno lo sport, in «uomini» e «donne», Xy e Xx. Ma ancora non riusciamo a capire perché un uomo che picchia una donna è orribile ma se a farlo è una «maschia» travestita da pugile è molto inclusivo.

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