Il Comune lo aveva annunciato e ora c'è l'atto ufficiale. Milano non aderisce allo stralcio automatico delle cartelle esattoriali previsto dal governo Meloni nella Finanziaria 2023. La giunta Sala aveva tempo fino al 31 gennaio per comunicare allo Stato la decisione e giovedì ha approvato la delibera, ora passerà in Consiglio comunale. Non è la prima volta che non aderisce allo stralcio anti-crisi. «I provvedimenti di sanatoria simili a quelli introdotti» dall'ultima manovra - si legge nella delibera - disincentivano i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini, la stragrande maggioranza dei quali adempie ai propri obblighi di contribuzione al sostenimento della spesa pubblica». Chi deve al Comune di Milano importi fino a mille euro iscritti a ruolo fra il 2000 e il 2015, dunque, non avrà lo stralcio automatico di interessi e sanzioni. Ma potrà comunque vederseli annullati, versando il capitale dovuto oltre alle spese per le procedure esecutive e di notifica. É la «rottamazione», un'agevolazione prevista nella stessa legge finanziaria per i debiti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (l'arco temporale è più lungo), con possibilità di rateizzare gli importi fino a 18 rate, sia per tributi locali come Imu e Tari sia per sanzioni al Codice della strada. E in questo caso il Comune non ha facoltà di aderire o meno. Nei fatti, come è precisato nella delibera, l debitore potrà «comunque ottenere i medesimi benefici, in termine di riduzione degli importi da pagare, attraverso l'adesione alla definizione agevolata dei carichi», la rottamazione appunto. L'annullamento di interessi e more scatterà a fronte del pagamento di sanzione, spese di notifica ed eventuali spese sostenute per le procedure esecutive, l'importo potrà anche essere rateizzato in un massimo di 18 rate, con due rate da corrispondere nel 2023 e 4 da corrispondere ogni anno a partire dal 2024». Ma la richiesta di rottamazione va presentata dal singolo e non scatta in automatico, bisognerà essere a conoscenza dell'opportunità e «bussare» al Comune, non viceversa. Per Roma aderire allo stralcio automatico avrebbe pesato secondo il sindaco Gualtieri in una perdita nelle casse del Campidoglio pari a 280 milioni, a Palazzo Marino potrebbe «ballare» poco meno della metà, intorno ai 130/140 milioni. Ma non aderire potrebbe anche essere un boomerang: chi ha fatto il furbo o non è in grado di pagare multe che risalgono a prima del 2015 è difficile che si ravveda. «Siamo certi di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei milanesi che versano regolarmente quanto è loro chiesto spiega l'assessore al Bilancio Emmanuel Conte . Deve essere impegno di una amministrazione pubblica garantire l'equità e premiare, o quantomeno non penalizzare, i comportamenti virtuosi. Ci spinge in questa direzione anche il dovere di investire in risorse umane ed economiche, per contrastare l'evasione e rendere più efficiente la riscossione.
A questo hanno contribuito anche accordi con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Nel 2021 abbiamo accertato 58 milioni di evasione Imu/Tasi, su un'imposta annuale totale di 746 milioni e 40 milioni di evasione della tassa sui rifiuti su un tributo annuale di circa 300 milioni».
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