Stupro della Caffarella: Istoika a giudizio per calunnia e autocalunnia

Il romeno si era autoaccusato falsamente della violenza sessuale ad una ragazza di 15 anni in un parco il giorno di San Valentino del 2009. Verrà processato in contumacia perché è tornato nel suo paese

Fu protagonista, assieme ad un connazionale, di un caso di cronaca davvero inquietante, di cui i giornali parlarono per settimane: lo stupro di una ragazzina di 15 anni nel parco della Caffarella, a Roma, davanti agli occhi del suo fidanzatino. Di quello stupro Alexandru Loyos Isztoika, romeno, 22 anni, si autoaccusò tirando in ballo Karol Racz.
Ma in realtà non erano stati loro gli autori di quella drammatica violenza sessuale avvenuta il giorno di San Valentino del 2009. I veri colpevoli vennero individuati e arrestati soltanto in un secondo momento. Per quella falsa versione Isztoika è stato rinviato a giudizio dal gup Rosalba Liso con le accuse di calunnia e autocalunnia, come aveva chiesto il pm Vincenzo Barba. L'imputato sarà processato in contumacia poiché da tempo ha fatto ritorno nel suo paese d'origine. La Procura gli contesta l'autocalunnia perché durante l'interrogatorio sostenuto negli uffici della squadra mobile dopo il suo fermo raccontò di aver rapinato e stuprato lui, all'interno del parco, una ragazzina che era in compagnia del fidanzato. Dal reato di calunnia aggravata dovrà difendersi per aver chiamato in correità Racz quale coautore della violenza, pur nella consapevolezza della sua innocenza. Il suo comportamento, osserva il pm nel capo di imputazione, aiutò tra l'altro i veri colpevoli, Jean Ionut Alexandru e Olten Gavrila (che poi vennero condannati), ad eludere momentaneamente le indagini.

Isztoika è accusato anche di una seconda calunnia per aver raccontato, in occasione dell'udienza di convalida del fermo davanti al gip, che la polizia lo aveva trattato con violenza e minacciato per costringerlo a confessasse.

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