Trattasi di accanimento terapeutico oppure di pratiche simili a quelle del letterario dottor Frankenstein che creava mostri mischiando corpi di defunti e cervelli in naftalina? Forse niente di tutto questo perché Cortina Express di Eros Puglielli con Christian De Sica, Lillo e Isabella Ferrari, in uscita il 23 dicembre, non è propriamente un cinepanettone ma, come il distributore Medusa scrive sul poster, «il film di Natale». Certo, siamo a Cortina D'Ampezzo, sui titoli di testa suona una Blondie d'epoca e poi c'è anche Moroder, sulle piste innevate si scia e si ruzzola come se non ci fosse un domani, c'è il lusso degli alberghi e dei negozi, De Sica sfreccia su una Ferrari rossa vintage, ma ci troviamo di fronte più a un sentito omaggio che a un tentativo di rivitalizzare un genere estinto. C'è però in giro aria di nostalgia, tanto che Nexo farà riuscire, dal 28 dicembre al primo gennaio, Vacanze di Natale 90 di Enrico Oldoini con la coppia Boldi/De Sica. Una decisione che non è piaciuta molto a Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa che distribuisce negli stessi giorni Cortina Express, che ritiene «se non un'operazione corsara quanto meno poco elegante far riuscire un film delle feste di tanti anni fa contro i film delle feste di oggi». Ma appunto, Cortina Express scritto da Tommaso Renzoni con lo stesso regista, omaggia i cinepanettoni tenendosi abbastanza distante dal politicamente scorretto che in quel genere ha toccato vette che sono finite anche in dotti studi di professori universitari come nel libro Fenomenologia del cinepanettone dell'irlandese Alan O' Leary.
«Ora - spiega Christian De Sica - non potevamo più rifare la commedia degli equivoci, con le corna e tutto il resto, e quindi con il regista Eros Puglielli, che ha dato uno swing e un twist tutto suo, si è innescata la vicenda thriller del film». Sì perché la storia vede De Sica interpretare Lucio De Roberti, un irresistibile viveur che tenta di salvare il nipote da un matrimonio disastroso con la figlia della perfida Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), una vulcanica discografica con un marito succube (un perfetto Marco Mazzocca) e alle prese con il rischio di fallimento dell'azienda. Tanto che ha già pronto un contratto capestro da far firmare alla sua vecchia fiamma Dino Doni, interpretato da Lillo, un'artista musicale del passato alla ricerca di riscatto che si accollerebbe senza saperlo tutti i debiti. In queste vicende si innesta, appunto, anche il thriller, con il personaggio del mafioso russo Alexei Smirnoff, interpretato da un convincente Paolo Calabresi, che, in una sorte di notte da leoni, vince al gioco d'azzardo più di un milione di euro che De Sica gli dovrà dare anche se non ha un euro dall'inizio.
Il regista Eros Puglielli si richiama alla tradizione della commedia all'italiana e ovviamente a quella dei cinepanettoni anche se, dice, «il mio è un omaggio affettuoso perché tante volte per andare avanti bisogna guardare ancora più indietro. Abbiamo solo deciso di prendere una traiettoria più avventurosa virando verso lo spy stile anni Sessanta. Ma le influenze sono tante, anche del mondo di Blake Edwards o di John Landis». Proprio il personaggio interpretato da Lillo è quello ad andare maggiormente in questa direzione nelle divertenti gag scritte probabilmente con la sua complicità: «A me piace molto lo slapstick ma anche Peter Sellers e John Belushi che sono attori molto fisici. È stato facile entrare in sintonia con Christian De Sica che era presente in altri film in cui abbiamo lavorato ma in episodi diversi. Lui ha i tempi comici migliori di sempre».
Anche Isabella Ferrari è felice di essere tornata alla commedia a 41 anni dall'esordio di Sapore di mare, sempre accanto a De Sica: «I miei figli mi dicevano: quando smetti di fare ruoli in cui si piange? Quindi eccomi qua con una commedia per le famiglie, un film per tutti, un film natalizio.
Poi qui il ruolo della donna è molto diverso da quello nei cinepanettoni perché lei ha una mente, è una stratega e deve risolvere i suoi problemi finanziari e anche familiari. Ho ritrovato Christian che ho inseguito in questi anni e finalmente me lo sono trovato sul set dove però ho fatto un po' più fatica del solito perché quando guardavo lui e Lillo in faccia scoppiavo a ridere».
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