Svezia: dopo 45 anni il parlamento ha riaperto la caccia ai lupi

La decisione è stata presa per eliminare il numero eccessivo di animali. Nel primo giorno di entrata in vigore della nuova legge sono già stati uccisi nove esemplari

I cacciatori svedesi sono tornati a dare la caccia ai lupi per la prima volta in 45 anni, dopo che il Parlamento ha decretato la necessità di ridurre il loro numero in Svezia. Nove lupi sono stati uccisi nella contea di Dalarna nel primo giorno di entrata in vigore della nuova legge. I cacciatori hanno fino al 15 febbraio per arrivare a quota 27 capi abbattuti, il numero massimo di animali che si possono uccidere, su una popolazione stimata in 210 esemplari. Si calcola che circa 10mila cacciatori prenderanno parte alla battuta. Ogni volta che uno di loro ucciderà un lupo, dovrà comunicarlo alle autorità regionali, che provvederanno a tenere il conto degli animali abbattuti. Ma secondo una radio svedese «è possibile che si superi la quota fissata dal governo». La Società svedese per la protezione della natura è stata molto critica verso la nuova legge, poiché violerebbe la legislazione comunitaria, oltre che mettere in serio rischio la salute dei lupi svedesi. Per questo motivo una protesta formale è stata presentata dall'associazione alla Commissione europea.

I lupi della Scandinavia sono a rischio estinzione e la loro caccia è vietata dal 1970. Recentemente, però, il Parlamento svedese ha deciso che il loro numero non debba essere superiore a 210 esemplari per problemi di convivenza con gli esseri umani.

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