Tagli alle poltrone dell’Inps, sindacati sul piede di guerra

Padoa-Schioppa vuole abolire 140 comitati locali. Cgil, Cisl, Uil e Ugl: un’iniziativa demagogica, bisogna ridurre le consulenze milionarie

Pierangelo Maurizio

da Roma

Sindacati in rivolta contro la Finanziaria del governo Prodi. In particolare giudicano «inaccettabile» l'articolo che in nome di un previsto risparmio cancella con un tratto di penna i comitati centrali e periferici dell'Inps. Si tratta di una pletora di ben 140 comitati e di «alcune» centinaia di commissioni spesso indicate come luoghi del sottopotere sindacale, ma che svolgono anche una funzione sociale molto importante. La Finanziaria al loro posto ha previsto il vuoto. «Non siamo assolutamente d'accordo, né nel merito né nel metodo con cui si è arrivati a questo provvedimento» tuona Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl con delega all'industria e al pubblico impiego.
«Creerà enormi disagi soprattutto per gli strati sociali più svantaggiati visto che i comitati si occupano dei ricorsi dei pensionati e anziché comportare un risparmio allargherà a dismisura il contenzioso con l'erario» afferma il sindacalista e chiede provocatoriamente: «Perché non ci si è invece concentrati sulle 140 mila consulenze di cui si serve lo Stato, tra le quali 50 superano il milione di euro ciascuna l'anno?».
Nell'Inps sono attivi 18 organismi centrali (12 «comitati amministratori» di cui 10 gestiscono fondi pensionistici e due erogano altre prestazioni; cinque comitati per fondi di solidarietà e una commissione centrale per la riscossione dei contributi agricoli). Poi ci sono 20 comitati regionali, che danno vita a 34 commissioni. E ben 102 comitati provinciali, con 408 commissioni speciali. Il costo complessivo per il 2005 è stato di 17 milioni 146 mila euro (6 milioni di spese di funzionamento e 11 milioni per spese di segreteria) di poco inferiore a quello del 2004 (17 milioni 268 mila).
I sindacati avevano firmato con il governo un accordo che prevedeva la riforma complessiva della previdenza. Si sono invece ritrovati questa sorpresa. La scure di Padoa-Schioppa e di Visco si è abbattuta su questi 17 milioni di «spesa sociale». Comitati e commissioni garantiscono circa 6 mila «poltrone» da occupare, con gettoni di presenza da 20/30 euro a seduta, ma che danno un notevole potere: giudicano in materia di ricorsi per la pensione ma anche l'erogazione della cassa integrazione e così via.
Un sistema certamente da rivedere, il fatto è che la Finanziaria lo abbatte senza indicare come sostituirlo. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il sindacato di destra, ritengono che così «si getti il bambino con l'acqua sporca».

«È un’operazione d'immagine e demagogica» taglia corto Gianni Baratta: «Siamo pronti a confrontarci su tutto ma non siamo stati minimamente consultati».
Ora, colmo delle beffe per il «governo amico», nel giro di incontri con i partiti per porre rimedio a questo «obbrobrio», il primo confronto la Cisl lo ha fissato con Forza Italia.
pierangelo.maurizio@alice.it

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