Tarquinia, riprendono gli scavi nella necropoli etrusca

Nell'area proclamata patrimonio dell'umanità le ricerche si concentreranno sul tumulo della Regina, la grande tomba che nella parte anteriore presenta un piccolo piazzale dedicato ai riti celebrati in memoria della defunta

Riprendono gli scavi nella necropoli etrusca di Tarquinia, in provincia di Viterbo, proclamata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Le ricerche saranno condotte dalla cattedra di Archeologia e antichità italiche dell'Università di Torino, in collaborazione con la Soprintendenza all'Etruria Meridionale. Gli scavi si concentreranno sul grande tumulo della Regina, risalente al VII secolo avanti Cristo, che insieme con quello del Re, costituisce la maestosa coppia di sepolcri che caratterizzano l'area.
Durante la campagna condotta l'anno scorso dall'ateneo piemontese fu liberato un tratto del podio perimetrale del tumulo, in parte scavato nella roccia e originariamente rivestito in blocchi di calcare, consentendo di accertare che, con un diametro di 40 metri, la tomba della Regina è la più grande struttura a tumulo di Tarquinia finora nota.

Nella nuova campagna saranno indagate le caratteristiche della costruzione, mettendone in risalto i limiti e gli spazi di culto. La tomba, infatti, conserva nella parte anteriore un piccolo piazzale sacro, utilizzato per le celebrazioni in memoria del nobile defunto.

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