Milano come Roma. I pellegrini in arrivo per il «Giubileo del 2025» non si fermeranno nella capitale ma visiteranno anche chiese e città d'arte sparse lungo lo stivale. Già con la scorsa manovra il governo aveva dato il via libera ad aumenti dell'imposta di soggiorno «circoscritti al 2025» e «fino a un massimo di 2 euro a notte» nei Comuni capoluogo di provincia, città turistiche e d'arte per far sì che i turisti contribuissero ai costi della tassa sui rifiuti, e Milano si prepara ad adeguare la tariffa. Anche se, stando alle regole attuali, poichè il tetto massimo della tassa è fissato a 5 euro ed è già in vigore negli stellati, dovrebbe intervenire solo sulle categorie più basse, fino a 3 stelle. Secondo alcune ipotesi, da gennaio potrebbero scattare aumenti di 50 centesimi a notte. Ma il sindaco non si accontenta e intende rilanciare il pressing perchè «Milano come Roma», ma anche Firenze e altre città d'arte, possa raddoppiare - e non soltanto per il 2025 ma stabilmente - la tassa nei 4 e 5 stelle da 5 a 10 euro, per colpire i turisti «altospendenti». Il Comune attende ancora dal governo la revisione delle regole ma vuole insistere prima sul punto. Il Bilancio 2025 approderà in giunta entro due settimane al massimo. L'assessore Emmanuel Conte sta lavorando a testa bassa per rispettare (come l'anno scorso) la richiesta del sindaco di approvare la manovra comunale in Consiglio entro l 31 dicembre per evitare, come in passato, di procedere nei primi mesi con la spesa contingentata, quindi già due giorni fa la giunta ha votato le linee guida. C'è scritto che «durante la costruzione degli equilibri di Bilancio 2025-27 si è ritenuto di procedere all'adeguamento dell'imposta di soggiorno al fine di acquisire ulteriori risorse in grado di finanziare i servizi di trasporto pubblico locale». Un ritocco sarà collegato appunto al «Giubileo 2025» ma il Comune spera di andare oltre, con la stangata sugli stellati. Già il 2024 si chiuderà con numeri di presenze record.
E nelle linee guida del Bilancio, tra la volontà di «proseguire nella lotta all'evasione fiscale migliorando le procedure di riscossione» o di «confermare il sistema delle aliquote Imu» spunta anche l'altro pressing sul governo per avere più fondi per il Tpl, specie dopo l'attivazione della linea M4 con i costi connessi. La giunta intende «continuare a reclamare le peculiarità che contraddistinguono le grandi città e in particolare Milano evidenziando che il trasporto locale rappresentano un valore aggiunto per l'intero sistema Paese e non solo per la comunità locale» quindi «necessita di un costante e strutturale supporto economico e finanziario». Nella delibera si parla anche di «valutare il peso delle politiche per la mobilità all'interno degli equilibri finanziari dell'ente (ricomprendendo anche i servizi a supporto come la sosta regolamentata) stante gli investimenti e gli ampliamenti di servizio effettuati, come l'entrata in esercizio della M4». Se si tradurrà con aumenti della sosta si capirà a breve. Il Comune attende poi di capire la quota parte dei tagli romani agli enti locali: a Milano nel 2024 toccarono 15 milioni in meno. Capitolo partecipate, nel 2024 ha prelevato 181,8 milioni di dividendi a Sea e A2a, per il 2025 dovrebbe rimanere in linea. E il Comune prevede per l'anno prossimo una spesa corrente di quasi 4 miliardi (3,88 milioni), mai così alta. Era già salita a 3,6 miliardi nel 2023, prima del Covid si fermava intorno ai 3,2.
I parlamentari del Pd e della sinistra eletti in Lombardia dovrebbero presentare durante la discussione della manovra del governo un odg congiunto che sintetizza le richieste di Milano: più fondi per Tpl, servizi educativi (per
evitare ad esempio il taglio dei centri estivi), Welfare (spesa per i minori non accompagnati), casa (rifinanziamento del fondo affitti e morosità incolpevole) e il via all'aumento della tassa di soggiorno negli stellati.
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