L’incremento esponenziale degli usi della Rete, oltre che moltiplicare le opportunità di fruizione di servizi, ha accresciuto enormemente i rischi di violazioni dei diritti di cittadini e imprese. Soprattutto in alcuni settori gli attacchi informatici hanno subìto una vera e propria impennata e l’Italia, secondo alcune classifiche, detiene il triste primato dei Paesi più bersagliati a livello globale. Occorre potenziare le strategie di vigilanza e prevenzione, utilizzando armi tecnologiche e strumenti culturali e di sensibilizzazione.
Le cifre dell’emergenza
Nel primo semestre dell’anno in corso in Italia si è registrato un vero e proprio record di attacchi informatici: 1.572 tra ransomware (programmi dannosi che limitano l’accesso del dispositivo che infettano, richiedendo un riscatto per rimuovere la limitazione), incidenti e violazioni della privacy. Nello stesso periodo del 2021, erano stati 1.356. E’ quanto si legge in un recente studio dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che evidenzia come tra aprile e giugno di quest’anno sono stati riscontrati 381 attacchi, 359 incidenti di sicurezza, cioè attacchi andati a buon fine, e 26 violazioni della privacy, cresciute del 37% rispetto al primo trimestre. Pubblica amministrazione, banche e finanza ed healthcare sono stati tra i settori più colpiti dalle sanzioni emesse dal Garante della privacy. Già qualche mese fa un report di Trend Micro (società specializzata in cybersecurity) aveva collocato l’Italia al primo posto in Europa per attacchi malware (programma dannoso che mette a rischio un sistema) o ransomware.
Un problema anche culturale
Lo studio Exprivia evidenzia, soprattutto nelle regioni del sud, una carenza di consapevolezza dei danni che può provocare una inefficace gestione della cybersecurity. Al nord, invece, ci sono più dispositivi IoT, ma i servizi digitali a disposizione dei cittadini sono più esposti a vulnerabilità e presi maggiormente d’assalto dagli hacker. Il cybercrime si conferma il movente principale degli attacchi informatici sul territorio italiano. Al secondo posto figura il cyber warfare (guerra cibernetica), al terzo posto il furto dei dati.
Il caso del gaming e i possibili rimedi
In Italia, secondo il Rapporto Annuale di Iidea (International interactive digital entertainment association), il 2021 ha fatto registrare una crescita senza precedenti del mercato del gaming (giro d’affari di 2 miliardi e 243 milioni di euro e numero di gamer vicino ai 16 milioni di persone). Essendo diventato una delle maggiori industry di entertainment al mondo, il gaming è ora uno dei principali obiettivi dei criminali informatici, che violano gli account e rubano gli asset virtuali per venderli ad altri gamer in cambio di denaro reale.
Spesso vengono rubati direttamente i giochi, poi pubblicati, venduti e autenticati on-line tramite piattaforme come Steam. Per ridurre al minimo questi pericoli è importante attivare l’autenticazione a due fattori, in maniera tale da mantenere gli account al sicuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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