Debutto da pochi giorni e prime grane per Windows 10, il nuovo sistema operativo di Microsoft. Un bug del sistema, di fatto, permetterebbe al sistema operativo di inviare a terzi informazioni riservate e dati sensibili su chi lo usa sul proprio pc. A rivelarlo è lo sviluppatore Jonathan Porta che sul suo sito ha pubblicato un post accusatorio nei confronti dell'azienda. Installando il pacchetto si dà il consenso per inviare i dettagli dei propri contatti e del proprio calendario direttamente a Washington, consentire a Windows e alle app di rilevare la posizione esatta in cui ci si trova e tutta la cronologia dei recenti spostamenti. Ma non finisce qui. I dati poi verranno elaborati e ricevuti dai partner di fiducia per migliorare i servizi di localizzazione. Insomma, i nostri dati a questo punto sarebbero fruibili sia dalla Microsof che da altre aziende. Ed è qui che Porta va giù duro contro Microsoft, definendo "inquietante e spaventoso" l'algoritmo del nuovo sistema operativo.
Secondo Porta lo scopo dell'acquisizione delle nozioni avviene tramite "indicazioni troppo vaghe" perché "non fornisce informazioni sufficienti sui partner". Infine, Porta dà un consiglio agli utenti: "Per risolvere il prblema bisogna disattivare l'invio di questi dati dalle impostazioni avanzate di Windows 10".
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