Tedeschi al primo posto per affidabilità

Funo di Argelato (Bologna)Per gli appassionati delle grandi automobili, italiani e stranieri, che scendono in pellegrinaggio nella Motor Valley emiliana, c'è adesso una nuova tappa: il Museo Ferruccio Lamborghini a Funo di Argelato, a Nord di Bologna, a pochi chilometri dall'uscita Bologna Interporto della A13. Realizzato in un ex stabilimento Lamborghini, il museo è un tributo del figlio Tonino al creatore della Miura, un altro figlio di quella magica «terra di Hp» che andò a sfidare il grande Enzo Ferrari sul terreno delle supercar made in Italy.
Ferruccio, da Renazzo di Cento (Ferrara), produceva, tra l'altro, trattori che venivano considerati i migliori sul mercato, e di Ferrari era un fedele cliente, scontento, però, dell'affidabilità delle auto di Maranello. Sicuro che si potesse fare di meglio creò nel '63 la Automobili Lamborghini a Sant'Agata Bolognese, a pochi passi dalla provincia di Modena. Oggi il Toro, scelto da Ferruccio, per la forza e la determinazione, come marchio della sua azienda, gode nel mondo della stessa esclusiva popolarità del Cavallino e del Tridente di Maserati. Di Ferruccio Lamborghini nel museo si può seguire il percorso che lo ha portato dai bruciatori e le caldaie, attraverso trattori di tecnica raffinatissima, a realizzare bolidi firmati dai più grandi designer come Vignale, Bertone, Giugiaro e Gandini, dalla 350 Gt alla Countach, l'ultimo modello messo in cantiere prima che Lamborghini cedesse l'azienda, nei primi anni '70, ritirandosi a fare l'agricoltore sulle rive del lago Trasimeno, luogo che, a differenza di Cincinnato, non abbandonò più, nonostante i richiami dal mondo dei motori, fino alla morte avvenuta nel 1993. Autentici gioielli custoditi nel museo sono l'auto che Ferruccio si costruì da solo per gareggiare alla Mille Miglia, e poi altre particolari creazioni come un elicottero e il primo gigantesco offshore. La parata dei trattori è ovviamente aperta dal primo Carioca, un esemplare trovato e restaurato grazie alla passione di Tonino Lamborghini, così come tutti quelli esposti.
La visita del museo è un'esperienza molto speciale, favorita dal fatto di essere dentro a una fabbrica dove ogni dettaglio ci ricorda la creatività del fondatore del quale è ricostruito anche l'ufficio con i mobili e gli accessori originali. Oggi la casa di Sant'Agata è controllata da Volkswagen e attraverso una stretta cooperazione con Audi continua a sfornare bolidi che mantengono il brand nella più esclusiva elite dell'automobilismo mondiale. Tonino Lamborghini ha scelto invece strade diverse per tenere alto il blasone di famiglia, puntando, in ogni settore dove è entrato - dagli accessori a hotel e resort di lusso in Estremo Oriente - a offrire qualcosa di realmente esclusivo e di assoluta qualità.

Ideatore del museo, Tonino ne ha ceduta la direzione al cugino Fabio Lamborghini che, grazie a una memoria straordinaria e alla passione tutta emiliana, può raccontare al visitatore ciò che non si può vedere della straordinaria storia di Ferruccio Lamborghini.

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