Tempi duri per gli onorevoli, il ristorante della Camera verso la chiusura

La prossima settimana il collegio dei questori potrebbe decidere di trasformarlo in un self-service per diminuire le spese di Montecitorio. Con un unico appalto per tutte le mense il risparmio potrebbe aggirarsi attorno ai 4-5milioni di euro.

Sarà per l'ondata di antipolitica che sta investendo il Paese. O magari anche per i ripetuti servizi giornalistici che hanno mostrato le foto dei menu di Camera e Senato, ironizzando sui prezzi del risotto o del pescato del giorno pagati dai fortunati commensali. Fatto che il ristorante di Montecitorio, secondo quanto anticipa l'agenzia Adn Kronos, potrebbe presto andare in pensione.
La storica tavola riservata a deputati e cronisti parlamentari, al piano d'Aula del palazzo, potrebbe chiudere i battenti e trasformarsi in un più economico self service. Una brutta notizia per gli onorevoli, abituati a fare il punto sulla giornata politica subito dopo i lavori parlamentari davanti a un piatto caldo e cucinato sul momento. La questione, in realtà, è ancora aperta. Oggi era prevista una riunione del collegio dei questori della Camera per decidere al riguardo ma tutto è stato rinviato alla prossima settimana. Con la chiusura del ristorante, i self service diventerebbero due: uno, infatti, è da tempo operativo, al piano terra, per i dipendenti ma frequentato anche da giornalisti desiderosi di mangiare in tempi rapidi. La cucina, a quel punto, diventerebbe unica, con un montacarichi a trasportare il cibo da un piano all'altro. In questo modo, raccontano, il rinnovo dei contratti di appalto con le società di ristoro potrebbe avvenire in un unico banco, con un conseguente risparmio (e un notevole ridimensionamento sui meno offerti agli onorevoli avventori). Sulla questione si era già espresso nelle scorse settimane uno dei questori. «La Camera dei deputati, grazie alla chiusura della mensa di San Macuto, risparmierà un milione di euro» avevo annunciato Antonio Mazzocchi. «La mia proposta, inoltre, è quella di sostituire tutte le mense della Camera con un unico self service con i relativi costi dei pasti a totale carico di chi ne usufruisce. Il risparmio accertato sarebbe almeno di 4-5 milioni l'anno».

E questa sarebbe la strada che ci si appresterebbe a percorrere. Con un unico dubbio: se i deputati manterranno la media di 12,9 sedute medie in un mese sarà davvero un affare per una società di ristorazione vincere l'appalto per dar loro da mangiare?

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