La consacrazione è arrivata pian piano con il quarto posto nel ranking mondiale e una forza e solidità di gioco che si fanno sempre più evidenti: Jannik Sinner è ormai tra i maggiori protagonisti del tennis mondiale e non lo scopriamo oggi ma, dopo la prima gara alle Atp Finals di Torino, ha impressionato proprio tutti, anche due Gotha di questo sport come Adriano Panatta e Paolo Bertolucci.
Le parole degli esperti
Nel corso della prima puntata de "La Telefonata", originale podcast Fandango per il Tennis Italiano, i due campioni italiani hanno commentato la gara di Sinner contro il greco Tsitsipas vinta con un doppio 6-4. "Mi ha impressionato: tira forte, a duemila all’ora, e per di più le mette dentro. Tsitsipas è stato preso a pallate", ha dichiarato Bertolucci senza mezzi termini, sottolineando la fortuna di avere la postazione per i commenti alle spalle dei giocatori (e non lateralmente) "altrimenti avremmo fatto fatica a vedere la palla". Sulla stessa lunghezza d'onda c'è Panatta che qualche partita di tennis l'ha già vista. "Non l'ha preso a pallate ma a schiaffoni. Io non ho mai visto tirare così forte in vita mia, onestamente", ha detto l'ex numero uno del tennis italiano.
Il paragone con Djokovic
Lo stato di forma dell'altoatesino è strabiliante come ammesso da lui stessi in alcune recenti interviste. La reattività e velocità di gioco, secondo Panatta, sono state nettamente superiori rispetto a quanto osservato nella gara successiva tra Novak Djokovic e Holger Rune: "mi sembrava di veder giocare Domenico contro Giovanni, per la differenza di velocità", ha sottolineato aggiungendo un pronostico relativo al big match di stasera tra l'italiano e il serbo. "Se Sinner tira in questo modo e Djokovic non si adegua, secondo me lo prende a pallate, ma veramente’. In un certo momento Sinner metteva in campo il 93% di prime palle: quando fa così diventa ingiocabile”. Bertolucci, accanto, ha concordato su tutto: secondo lui, al greco "gli è andata di lusso che sia finita 6-4, 6-4. Era una partita da 6-2, 6-2”.
Sinner lo stakanovista
Per raggiungere il livello di oggi, Jannik nazionale passa molte ore sui campi d'allenamento con il proprio staff per migliorarsi e superarsi. Nonostante questo, al ragazzo di 22 anni nato a San Candido sembra di allenarsi poco quando esce dal campo come ha dichiarato recentemente. "A me e Paolo sembrava sempre troppo" - scherza Panatta - guarda che differenza". La mina vagante del torneo può essere proprio Rune che ha dato del filo da torcere a Djokovic come mette in guaria Bertolucci. "Da quando Becker è diventato suo allenatore, tre settimane fa, lo ha fatto resuscitare: è un tennista frizzantino, che gioca molto bene, poi i discorsi sulla sua simpatia sono altra cosa. Con Djokovic ha fatto partita pari anche se alla fine quel fenomeno di Nole, come sempre, ha vinto. E quindi c’è una grossa possibilità che il danese batta Tsitsipas e che giovedì si giochi con Sinner l’accesso alla semifinale".
Le parole di Abodi
"Una partita non fa un torneo e Jannik lo sa. Ma d'altro canto è la conferma della sua crescita, non solo fisica ma anche psicologica e tattica", ha dichiarato il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, commentando l'esordio vincente di Sinner alle Finals di Torino."Ora ci sono passaggi importanti e delicati, per lui Torino è l'obiettivo della stagione, così come la Coppa Davis. Intanto pensiamo a Torino e al prossimo incontro che lo vedrà contro Djokovic". Anche se la gara contro il numero uno del mondo non sarà per nulla facile, Sinner "mi dà tanta fiducia, positività, sia come atleta che come persona.
Penso possa diventare uno dei riferimenti principali dal punto di vista del comportamento e del linguaggio sia fuori che dentro dal campo per i tanti ragazzi che si avvicineranno al tennis e allo sport", ha concluso Abodi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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