A un passo dal sogno. Nel Tempio del tennis c'è stata la sconfitta per Jasmine Paolini nell'atto finale di Wimbledon. Nel suo mese «crazy» è mancato il sigillo che avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta.
Sì, perché comunque la Millefoglie è assai gustosa per la trasformazione della toscana, capace di raggiungere la finale di un altro Major dopo quello del Roland Garros, a distanze di poche settimane e su due superficie diverse.
Se si pensa che prima di quest’anno l’azzurra mai aveva vinto un match nei Championships, si può comprendere quale step abbia compiuto nel torneo di quest’anno.
Un riscontro che la proietterà dal prossimo lunedì al numero 5 della classifica mondiale, dando seguito al 2024 strepitoso. Ci ha provato la genuina ragazza nostrana al cospetto di Barbora Krejcikova. La ceca, non certo un’illustre sconosciuta per il suo successo nel 2021 a Parigi e un passato da numero 2 del mondo, è riuscita a prevalere con lo score di 6-2 2-6 6-4. A pesare sull’economia del confronto la resa del servizio. La ceca ha avuto un rendimento eccelso con questo fondamentale nel primo e nel terzo set, con percentuali di efficienza pari all’84% e al 76%. Dura rispondere per Jasmine e questo colpo è stato il fattore in un incontro in cui anche la tensione ha giocato un ruolo significativo. Un po’ come era accaduto nella semifinale contro Donna Vekic, Paolini ci ha messo un po’ ad accendersi, facendo fatica a trovare l’impatto corretto con la palla e non controllando lo scambio come avrebbe dovuto e potuto.
La reazione nel secondo parziale è stata di pregevole fattura e nel terzo sono stati i particolari nei turni alla battuta a dare la vittoria alla ceca. «Anche se sono un po’ triste, cerco di sorridere lo stesso perché ho comunque giocato una finale qui, da piccola vedevo gli atti conclusivi di questo torneo e tifavo per Roger Federer. Voglio ringraziare il pubblico, i miei cari e tutti quelli che mi hanno sostenuto in questi giorni così belli per me.
Giocare in questo stadio è stato bellissimo ed è qualcosa che ricorderò per sempre», le parole di Jasmine nel corso della premiazione con quel sorriso che ha stregato un Centrale colmo di celebrità come Tom Cruise, Zendaya, Anya Taylor-Joy e la campionessa a Wimbledon 20 anni fa, Maria Sharapova. In questo modo Krejcikova è diventata la quarta ceca a vincere l’ambito trofeo londinese, succedendo alla sua ex coach e mentore Jana Novotna (1998), scomparsa nel 2017 per un cancro.
E proprio a lei Barbora ha rivolto il pensiero poco dopo la stretta di mano con Jasmine, lasciandosi andare alle lacrime nel momento in cui la scrittura del suo nome è stata ultimata nell’elenco delle vincitrici, lì dove è presente quello della sua ex allenatrice. Un finale da libro Cuore per il singolare femminile sul prato dell’All England Lawn Tennis Club.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.