Jannik Sinner ha deciso di interrompere la collaborazione con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, rispettivamente il preparatore atletico e il fisioterapista del suo team. La decisione arriva in seguito al caso doping che ha coinvolto il campione altoatesino, scagionato dall'Itia.
Stando alla ricostruzione dei fatti, è proprio la loro condotta, che avrebbe portato alla doppia positività di Sinner al Clostebol. Il preparatore avrebbe acquistato infatti a Bologna la crema proibita Trofodermin utilizzata poi a Indian Wells dal fisioterapista per curare una ferita a un dito e finita nel corpo di Jannik dopo un massaggio. Nei giorni scorsi i legali di Jannik hanno inviato a Ferrara e Naldi una comunicazione ufficiale che mette fine al rapporto professionale. Una scelta, che era nell'aria già nelle ultime settimane quando il box dell'azzurro era meno affollato del solito. Anche a Cincinnati, dove il numero uno del mondo ha conquistato il suo quinto titolo del 2024, accanto all'amico e manager Alex Vittur erano presenti solo i suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill. E di Ferrara e Naldi ovviamente già non vi era alcuna traccia.
La ricostruzione
Dopo una lunga collaborazione e tanti successi nel circuito Atp, Sinner ha scelto di cambiare il suo team. Una squadra vincente costruita gradualmente dopo la separazione da Riccardo Piatti, quando Jannik ha cercato nuovi specialisti, finendo per scegliere Umberto Ferrara, 55enne bolognese, laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche. Aveva lavorato già con Vagnozzi all'epoca in cui era coach di Cecchinato ed è stato l'uomo che ha permesso a Sinner di migliorare notevolmente la tenuta fisica, con una serie di sessioni di lavoro importanti inserite tra i tornei. Quando Sinner ha subito un infortunio alla caviglia destra durante un match contro Rune a Sofia, è stato proprio Ferrara a suggerire Giacomo Naldi come specialista per il recupero. Anche lui bolognese, 33 anni, dopo essersi laureato in Osteopatia e aver fondato il Centro Fios, ha lavorato per anni alla Virtus Bologna.
I due hanno giocato un ruolo centrale, ancor più di Sinner stesso nella vicenda doping. Decisiva è la ferita al dito del fisioterapista Naldi che, trattata con una crema contenente il Clostebol - elemento vietato - entrando in contatto con il numero al mondo sarebbe stato involontariamente trasmesso. C'è una foto, presa direttamente da un video di Naldi in tribuna a Indian Wells, che racconta la verità: nelle immagini si vede il fisioterapista con il mignolo della mano sinistra fasciato. Nella sentenza viene infatti spiegato come Naldi si sia ferito utilizzando un tronchesino per curare i calli del piede di Sinner, per poi curarsi a sua volta con il Trofondermin, prodotto che era stato acquistato dal preparatore atletico, Umberto Ferrara.
Massaggiando Sinner nei giorni seguenti, c'è stata la trasmissione del Clostebol. La versione è stata ritenuta credibile. E la fasciatura al dito di Naldi è una prova ulteriore. Una leggerezza imperdonabile, costata ad entrambi il licenziamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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