"Sinner, lo vorrei più italiano e meno austriaco". Parola di Wilander

L'ex campione svedese Mats Wilander commenta l'ultimo Us Open e lo stradominio dell'altoatesino. E per il bene del tennis auspica che "la rivalità con Carlos Alcaraz si inasprisca"

"Sinner, lo vorrei più italiano e meno austriaco". Parola di Wilander
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Mats Wilander di tennis se ne intende. Sette titoli vinti nel Grande Slam qualcosa vogliono dire. Lo svedese, che oggi commenta in tv le partite di tennis, si è soffermato sull'ultimo Us Open vinto da Jannik Sinner. Wilander non ha dubbi, come dice in un'intervista al quotidiano francese L'Equipe: il torneo non è stato così esaltante. Per un motivo semplice: "Sinner era troppo superiore alla concorrenza". In altre parole: non ce n'è stato per nessuno.

Lo svedese si concede anche un commento sul carattere del campione italiano, sul suo carisma, che secondo alcuni non è ancora altissimo. Wilander è certo di una cosa: "Arriverà con il tempo e i risultati". In effetti questi ultimi già ci sono, come ampiamente dimostrato dai due tornei del Grande Slam vinti quest'anno e dal primo posto nel ranking Atp. "Al momento il suo carisma consiste nel praticare il miglior tennis del mondo, il più completo, e di gran lunga". Verrebbe quasi da dire: che volete di più?

C'è un dettaglio curioso su cui riflette l'ex campione svedese, sempre a livello caratteriale: Wilander dice che gli piacerebbe un Sinner "più italiano, con il carattere ribollente che ne consegue, che austriaco, con quella freddezza a prova di tutto. Ma per questo non possiamo farci nulla. Avrebbe comunque vinto indossando una bandana, piuttosto che con lo sguardo nascosto sotto un cappellino alla Jim Courier".

Sono solo dettagli ininfluenti che non cambiano la sostanza. Sinner è così, prendere o lasciare. E che sia un campione non ci sono dubbi. Lo ha dimostrato in campo (e fuori).

Mats Wilander e John McEnroe
Mats Wilander (a destra) e John McEnroe

Wilander auspica che il dominio di Sinner non duri troppo a lungo (lui dice non più di due-tre anni), non per antipatia nei confronti dell'italiano ma per il bene del tennis: "Non c'è nulla di più noioso che una rivalità senza opposizione di stile, come era quella tra me e Ivan Lendl". E chi è che oggi può ostacolare lo strapotere di Sinner? Wilander non ha dubbi: "È indispensabile che la rivalità con Carlos Alcaraz si inasprisca. Che lo spagnolo dica a Sinner 'aspetta un po', ci sono anch'io'".

A onor del vero quest'anno è già stato così: al Roland Garros e a Wimbledon ha dominato Alcaraz, quindi, giusto per citare i quattro tornei del Grande Slam, nel 2024 la sfida tra lo spagnolo e l'italiano è in parità, 2-2. Rivalità più accesa di così non si può.

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