Ascoli - Al vaglio degli inquirenti, oltre ai telefonini e alle due schede sim, anche il computer di Carmela Rea, la mamma 29enne scomparsa da
Colle San Marco mentre stava facendo una scampagnata con il marito e la bimba e trovata cadavere due giorni dopo nel Teramano. Proprio il computer potrebbe portare a qualcuno entrato in contatto con Carmela di cui oggi non si conosce l’identità.
Interrogato il marito È stata una lunga notte di lavoro al comando provinciale dei carabinieri di Ascoli dove sono state
svolte attività di intelligence mirate per cercare di dipanare il giallo dell’assassinio. Il marito, il fratello e il cognato sono stati sentiti a lungo quali persone informate dei fatti fino alle 0,30 alla presenza dei pm di Ascoli Umberto
Monti, Carmine Pirozzoli e della collega della procura di Teramo Greta Aloisi. Erano arrivati in caserma intorno alle 17,30 di ieri. Al termine
dell’audizione nessun provvedimento di fermo è stato emesso, anche se il marito della donna avrebbe rivelato di un uomo che ha infastidito Carmela in passato, un uomo che a quanto pare vivrebbe proprio nei pressi dell’abitazione della coppia, a Folignano,
nell’ascolano. I magistrati hanno voluto cristallizzare una serie di punti emersi ieri durante i sopralluoghi a Ripe di Civitella (Teramo) dove è stato trovato il 20
aprile il cadavere della donna e a Colle San Marco, dove due giorni prima, il 18 aprile, Melania è scomparsa mentre era in compagnia del marito
Salvatore Parolisi e della loro bimba Vittoria di 18 mesi. Tra gli altri il ritrovamento tra i vestiti della donna di una seconda Sim card del cellulare. I carabinieri stanno sentendo, e sentiranno nelle prossime ore, anche persone estranee alla
famiglia della donna assassinata.
Accertamenti Anche oggi e domani, Pasqua, proseguiranno senza sosta accertamenti tecnici, con particolare attenzione alle utenze telefoniche. Stamani verrà effettuato un ulteriore sopralluogo sul luogo della scomparsa, concentrato in particolare nel tratto di strada che Melania Rea ha percorso da sola per andare al bagno, prima di sparire nel nulla. Sul posto ancora i Ris e agenti della guardia forestale con i cani molecolari specializzati nell’individuazione di tracce di sangue.
Verrà di nuovo controllata a fondo anche la zona alle spalle del cippo in ricordo dei caduti della Seconda guerra mondiale, posizionato proprio all’inizio del pianoro di San Marco, a poche centinaia di metri dal parco giochi dove la famigliola si era fermata a giocare con la bambina. C’è attesa per conoscere i risultati dell’esame sul liquido trovato all’interno della siringa conficcata nel petto della vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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