Allarme terrorismo in Italia. Come riporta Open, la scorsa notte le forze dell’ordine hanno diffuso una nota nella quale si parla di una minaccia di un attentato nel corso di un evento pubblico con “modalità di esecuzione stile teatro Bataclan in Francia”.
Il riferimento è alla strage compiuta da estremisti islamici a Parigi in cui morirono 90 persone, tra cui la 28enne ricercatrice italiana Valeria Solesin. Secondo l’informativa, sono ricercati su tutto il territorio nazionale due sospetti di nazionalità albanese. Uno ha 46 anni e risponderebbe al nome di Battar Nabiyula, ma è conosciuto anche come Maximilian Defilade o Bardhyl Hoxha. L’altro, invece, dovrebbe avere tra i 40 e i 48 anni e si chiamerebbe Bujar Hysa. Un’azione pianificata per vendicare la marte dell’autoproclamato Califfo Al Baghdadi? Non si sa. Sulla vicenda ci sono diversi punti oscuri, dato che Hysa dovrebbe trovarsi in carcere.
Fonti investigative, contattate dall'Adnkronos, fanno presente che "si tratta di una delle tante segnalazioni che periodicamente vengono vagliate per valutarne l'attendibilità. E' chiaro che notizie di questo tipo non possono essere sottovalutate e quindi si effettuano tutti gli accertamenti possibili ai fini della prevenzione, ma non è il caso di alimentare allarmismi”. Le stesse fonti fanno, inoltre, sapere che “si tratta di un evento che era stato pianificato per i giorni scorsi, che non si è verificato e comunque non avrebbe riguardato il nostro Paese".
Nella nota gli agenti e i militari vengono invitati a “prestare la massima attenzione, adottando ogni sistema di sicurezza e protezione in caso di controllo persone sospette”. L’allerta scatta proprio a pochi giorni dall’anniversario degli attentati di Parigi avvenuti il 13 novembre del 2015.
In quella drammatica notte, tre commando di jihadisti di una cellula franco-belga legati all’Isis sconvolsero la capitale francese causando la morte di 130 persone. L’azione terroristica, una delle più sanguinose mai registrate in Europa, colpì il teatro, alcuni locali della città e anche lo stadio Stade de France, in questo caso fallito, dove si stava svolgendo l'amichevole di calcio Francia-Germania.
Il massacro compiuto quella sera dagli uomini legati allo Stato Islamico è una ferita ancora aperta nel cuore dei parigini e non solo. In un testo pubblicato sul quotidiano Le Parisien un gruppo di 44 sopravvissuti degli attentati hanno lanciato un appello contro il rischio di evasione dei jihadisti nel nord della Siria, il territorio sotto il controllo dell'Isis, e si mobilitano a favore dei curdi in seguito all'intervento militare della Turchia.
Nel testo, i superstiti chiedono "alle popolazioni del mondo" di mobilitarsi nonché "ai capi dello Stato" di agire.
"In quanto sopravvissuti del terrorismo - si legge - ci è impossibile restare silenziosi e indifferenti all'attentato permanente che vivono queste popolazioni, verso le quali abbiamo un debito inestimabile. Siamo indignati dalla passività della Francia e della comunità internazionale che, dopo gli attentati di Parigi, non esitò tuttavia ad intervenire al fianco dei curdi contro i nostri assassini".
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