Attentato in Germania, gli esperti inchiodano la sinistra: "Ha banalizzato il problema migranti"

Gli esperti sono concordi nello stigmatizzare l'estremo lassismo della politica tedesca sulle migrazioni irregolari: "Se affronti questo problema sei islamofobo. Non hanno consentito il dibattito"

Attentato in Germania, gli esperti inchiodano la sinistra: "Ha banalizzato il problema migranti"
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Dopo la paura, ora in Germania è il momento della rabbia. Tre morti durante il Festival della Diversità di Solingen, nato per celebrare la multiculturalità della città, per mano di un rifugiato siriano accolto appena due anni fa, non sono accettabili. L'attentato terroristico, rivendicato dall'Isis, che ha scosso questa tranquilla città della Germania occidentale non poteva essere previsto. O forse sì? È questa la domanda che ora attanaglia i tedeschi, che si interrogano ancora una volta sulla bontà delle politiche migratorie del governo attuale ma anche di quelli precedenti, sempre caratterizzati dal potere dei socialisti e delle loro ampie coalizioni con gli estremismi di sinistra. D'altronde, la Germania è da tempo nel mirino del terrorismo islamico. Il primo è stato il 18 luglio 2016 ma il più grave è forse quello del 19 dicembre 2016 al mercatino di Natale di Berlino, che causò 12 morti.

E ora Solingen. Un 26enne siriano arrivato in Germania nel 2022, riconosciuto rifugiato e in possesso di un permesso speciale, ha riaperto la ferita del terrorismo islamico in Europa. "Purtroppo, dobbiamo dirlo: ci sono islamisti radicali tra i migranti che hanno usato la migrazione incontrollata per costruire strutture qui. Se stiamo ancora discutendo se i controlli alle frontiere siano necessari, mi chiedo dove sia la determinazione nella lotta contro l'islamismo, che il governo federale ribadisce ripetutamente", ha dichiarato il giornalista ed esperto di Medio Oriente, Ahmad Mansour, al quotidiano Bild.

"Stiamo vivendo ora anche il conflitto in Medio Oriente in un contesto religioso in Europa: è diventato un affare islamico e questo mi spaventa", ha aggiunto Mansour, secondo il quale il governo tedesco ha il dovere, se non l'obbligo, di restituire ai tedeschi la percezione di sicurezza. Non certo vietando i coltelli o, comunque, non solo. "Controlli alle frontiere, blocco dell'immigrazione clandestina, migliori concetti di integrazione, lotta alla propaganda sui social media, maggiore presenza della polizia e repressione contro le strutture islamiste", ha spiegato l'esperto, che avverte la politica: "La delusione è molto grande. Lo vedremo nei risultati elettorali".

E non si fa problemi nel puntare il dito contro la sinistra e contro le sue politiche miopi di inclusione: "Se affronti questo problema sei islamofobo. Non hanno consentito il dibattito sui pericoli dell'islamismo". Un altro esperto di Medio Oriente e terrorismo islamico al King's College di Londra, Peter Neumann, ha sottolineato al quotidiano tedesco che "l'Isis sta cercando da tempo di capitalizzare la situazione a Gaza.

Da gennaio ci sono state richieste da parte dell'Isis di compiere attacchi terroristici per conto di Gaza in Europa". E, nonostante questo, i confini europei continuano a essere facilmente penetrabili e le espulsioni non hanno subito quell'accelerata necessaria.

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