Poche ore dopo l'attentato di Butler (Pennsylvania), che per pochi centimetri non è costato la vita a Donald Trump, l'ex presidente torna a farsi sentire utilizzando i propri canali social: "Solo Dio ha impedito l'impensabile". Il tycoon si rende conto di essere stato vicinissimo alla morte. I proiettili esplosi dall'Ar 45 (fucile d'assalto semiautomatico) impugnato dal ventenne Thomas Matthew Crooks avrebbero potuto scrivere un nuovo tragico capitolo della storia americana, che in passato ha già visto diversi leader politici rimasti uccisi o feriti nel corso di attentati. Nella notte il tycoon è stato dimesso dall'ospedale e sembra stare bene.
"Non avremo paura, ma piuttosto resteremo resilienti nella nostra fede e ribelli di fronte alla malvagità'', ha scritto Trump in un nuovo post sul suo social media Truth Social. ''Siamo vicini alle vittime e alle loro famiglie. Preghiamo per la guarigione di coloro che sono rimasti feriti e teniamo nel cuore la memoria del cittadino che è stato ucciso in modo orribile'', ha aggiunto l'ex presidente, sottolineando che ''in questo momento è più importante che mai che restiamo uniti e che dimostriamo il nostro vero carattere come americani, restando forti e determinati, non permetteremo al male di vincere''.
Domani Trump parteciperà alla convention repubblicana che si apre nel Wisconsin. Lo assicura lui stesso. "Amo davvero il nostro Paese e amo tutti voi. Non vedo l'ora di parlare alla nostra grande nazione questa settimana dal Wisconsin", ha scritto rivolgendosi ai sostenitori.
"Fatemi prendere le scarpe"
Ma torniamo ai momenti dell'attentato. Dopo aver avuto la certezza che l'uomo che gli aveva sparato era stato neutralizzato e poco prima di lasciare il palco dove si sarebbe dovuto tenere il comizio in Pennsylvania, Trump avrebbe pronunciato queste parole: ''Fatemi prendere le scarpe, fatemi prendere le scarpe''. A rivelarlo è la Cnn, che ha pubblicato un audio in cui si sentono le voci e i suoi di quei momenti di terrore. "Giù, giù, giù", ordina perentorio un agente della sicurezza dopo gli spari dell'attentatore. Un agente dice "su!", un altro "le scale sono pronte, le scale sono pronte". Si sente anche Trump che parla, ma le sue parole sono incomprensibili. Dopo aver sentito che l'aggressore è a terra, Trump e gli agenti si alzano. "Lasciatemi prendere le scarpe, lasciatemi prendere le scarpe", dice Trump. Gli risponde subito un agente: "Ci penso io, signore, ci penso io, signore".
"Ho sentito un sibilo e la pelle squarciarsi"
Sempre sui propri canali social Trump ha
raccontato ciò che si ricorda di quel terribile momento: "Ho capito immediatamente che qualcosa non andava, perché ho sentito un sibilo, degli spari e ho sentito immediatamente il proiettile che mi squarciava la pelle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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