Napoli - Passano i giorni ma la situazione nel Vesuviano non cambia: il cattivo odore che si respira nell'aria e la tensione, altissima, per le proteste della popolazione contro gli sversamenti. Nella notte nuovi tafferugli tra i manifestanti e le forze dell'ordine. L'autobus di una società di trasporto pubblico è stato bruciato. Al momento sono 41 i compattatori che hanno sversato i rifiuti nella discarica Sari di Terzigno (Napoli), che da settimane è al centro delle proteste. Secondo quanto si apprende, altri mezzi sono stati rimandati indietro perché devono conferire i rifiuti negli altri sversatoi individuati nell'ordinanza d'urgenza adottata ieri dal governatore della Campania, Stefano Caldoro.
Autobus bruciato Il mezzo pubblico dato alle fiamme è della società Eav. E' statobruciato in via Nazionale Passanti, all'interscambio tra diversi comuni vesuviani, in una zona diversa dalla rotonda di via Panoramica dove da giorni manifestano i cittadini, isolata da ieri a causa di un blocco di circa 200 metri formato da materiali di risulta, vecchi mobili, reti e paletti. Subito dopo l'incendio, sono scoppiati tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine. Diversi altri blocchi restano sulle strade che portano alla discarica.
Sindaco: "Serve una nuova discarica" "E' impensabile aprire una nuova discarica, noi non lo permetteremo". Davanti alla Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, parla senza mezzi termini di "scempio ambientale da paura, da evitare a tutti i costi". La situazione è drammatica e "i cittadini hanno ragione a protestare, io lotterò al loro fianco fino a quando non avremo raggiunto il nostro obiettivo.
C’è una puzza insopportabile, già la prima discarica secondo noi non è in sicurezza e andrebbe chiusa, nessuna delle promesse che due anni fa ci ha fatto Bertolaso è stata mantenuta: come si puo pensare di trasformare in un immenso immondezzaio un Parco nazionale come quello del Vesuvio?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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