Niente tonni rossi nelle reti dei pescatori: l'acqua è troppo fredda. E così, a undici giorni dall'inizio della campagna di pesca avviata lo scorso 16 maggio per concludersi il 14 giugno, nessuna delle dodici imbarcazioni italiane a circuizione autorizzate ha catturato un solo tonno.
Eppure il pesce c'è ma non nel posto giusto: la risorsa, oggi tra le più tutelate, viene infatti avvistata in abbondanza nel mare Adriatico, dove però non ci sono pescherecci adibiti alla loro cattura «Siamo a quota zero per le catture e di giorni utili per pescare ne sono rimasti pochi», commenta Giovanni Ferrigno operatore del settore, le cui barche al momento sono tra le isole Eolie e la costa calabrese, «in compenso, come consorzio, abbiamo affrontato enormi spese: stare in mare senza pescare ci costa circa 50 mila euro al giorno, quindi ad oggi 600mila euro». Secondo Ferrigno questa campagna al momento è fallimentare e costa tra 1,5 e 1,8 milioni di euro tra impianti a terra, pescherecci e rimorchiatori. La temperatura dell'acqua, spiega l'associazione, oggi è di 4 gradi al di sotto della media stagionale e i tonni si fanno vedere poco in superficie, rendendo di fatto impossibile la pesca a circuizione che avviene ancora a vista.
«Avremmo scambiato volentieri la possibilità di pescare in questi quindici giorni a maggio con una settimana in più a giugno - continua Ferrigno - così stiamo solo girando a vuoto, aspettando condizioni meteo migliori».
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