Toh, D'Alema striglia i giornali: «Le risse giudiziarie non piacciono alla gente»

Con la bufera in Puglia, l'ex premier è scandalizzato dalla "deriva giustizilaista": «La stampa si occupa di cose che non interessano agli italiani». Ma quando la D'Addario riempiva le cronache...

Il Pd pugliese travolto dalle inchieste e dagli arresti per lauti giri di mazzette e scambi di escort, e soltanto ora lìder Massimo si scandalizza e si lamenta per la deriva giustizialista. Pensieri e parole di Massimo D'Alema: «Penso che le persone siano sostanzialmente disinteressate dalla raffigurazione della vicenda politica come un accavallarsi di risse giudiziarie: non credo che interessi a nessuno. Forse anche questa è una delle ragioni della caduta della vendita dei giornali».
Baffino è in vena di lezioni: «Mi permetto di dire, anche da giornalista, che vi occupate di cose che alla gente non interessano per nulla», dichiara D'Alema a Firenze, nel corso di un incontro con la stampa, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle alcune degli scandali emersi nelle procure d'Italia. «Credo invece - insiste l'ex premier dal passato comunista - che le persone siano molto più curiose di sapere dove va il mondo, di capire il loro destino individuale, ad esempio il lavoro o la crisi». Certo, guai però a parlare della crisi che sta affondando la sinistra. Perché secondo D'Alema la colpa è di «un ceto ristretto che si occupa di cose che non interessano largamente l'opinione pubblica».

Eppure non erano i quotidiani di area democratica a riempire paginate per mesi con spifferi, gossip, famigerate «scosse», interviste «in esclusiva» a prostitute, fidanzatini, racconti piccanti su presunti festini nei palazzi che contano...?

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