Milano - E' un simbolo. Il simbolo di un mondo e di un Europa che non ci sono più. Per fortuna. Bisogna aspettare ancora qualche mese, ma
per il ventesimo anniversario della caduta del Muro potrebbe
tornare a circolare, a sorpresa, la tanto vituperata Trabant.
Stavolta, in versione elettrica.
Il lato peggiore del comunismo Nota per essere un vero "polmone", la due tempi della VEB
(Sachsenring Automobilwerke Zwickau) raggiungeva al massimo i 60
km/h, era fatta molto spartana nella carrozzeria e nell’abitacolo
e inquinava, tanto. Per possederla i cittadini della Ddr erano
costretti ad una lunga attesa, in media 12 anni. "È stata l’auto
simbolo del lato peggiore del comunismo", si diceva di lei.
Ma, per il 9 novembre 2009, la "Trabi" prepara un ritorno a
sorpresa: sarà l’auto del futuro in Germania, verde ed elettrica.
Si è fatta il maquillage Un prototipo dal look "più moderno" denominato "Trabant nT" sarà
presentato al Salone automobilistico di Francoforte il prossimo
mese.
Indycar - scrive oggi l’Independent - un’azienda privata che ha
sviluppato il nuovo veicolo, tenterà di attirare investitori per
lanciare una produzione di massa del suo modello. "Sarà un’auto
semplice, pratica, in linea con la tradizione. Ma dotata delle
tecnologie più avanzate e completamente elettrica", assicura
Jurgen Schnell (in tedesco significa svelto),portavoce della
Indycar.
Un auto cult Attualmente nel registro automobilistico tedesco sono iscritti ancora 50mila esemplari che prendono parte annualmente al "Trabi Rally". A Berlino vengono offerte a noleggio ai turisti nostalgici.
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