Tornano Eleonora Duse e il coraggio di essere la "divina"

A interpretare nel film la musa di D'Annunzio sarà Valeria Bruni Tedeschi

Tornano Eleonora Duse e il coraggio di essere la "divina"
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Nel centenario dalla sua morte - avvenuta nel canone dei drammi che portava in scena, causata da una polmonite - sono state tante le iniziative per ricordare Eleonora Duse (1858-1924). Prima diva, femminista quando aveva un senso, influencer quando esserlo significava veicolare, davvero, uno stile di vita fuori dagli schemi. Il suo busto velato stava nella stanza in cui Gabriele d'Annunzio creava al Vittoriale, una musa troppo bella per essere guardata. Naturale nell'andare in scena. La Divina non si truccava né in scena né fuori. Sceglieva il «no filter» nella maniera più assoluta. Smontava un'epoca di belletti, non potendo immaginare l'epoca di belletti elettronici che sarebbe venuta ben dopo. Una sua caratteristica particolare era quella di muovere molto le braccia quando recitava e rendere il corpo protagonista, insieme con la voce, che non aveva mai toni ridondanti e che colpiva proprio per la sua naturalezza e la sua spontaneità.

Ora tutto questo torna nel film Duse del regista Pietro Marcello. Il film è prodotto da Palomar e Avventurosa. La protagonista che darà corpo e anima all'attrice, davvero una sfida notevole, è Valeria Bruni Tedeschi. La sceneggiatura invece è stata scritta da Letizia Russo, Guido Silei e Pietro Marcello. Il film è stato girato in buona parte a Venezia. La trama si concentra su una Duse sessantenne e una carriera leggendaria ormai conclusa. Ma, nei sanguinosi anni tra la Prima guerra mondiale e l'ascesa del fascismo, la Divina sceglie di tornare testardamente sul palcoscenico.

Aggrappandosi all'utopia di fare dell'arte un atto rivoluzionario, anche a costo di sacrificare salute e affetti. Affronterà l'ultimo viaggio negli Usa consapevole che alla vita si può rinunciare, ma non alla propria natura. Potrebbe essere il prodotto giusto per Cannes.

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