Striscia, il linguaggio televisivo spiegato agli studenti

Al fuorisalone di Brera un'importante incontro tra la curatrice del Museo di "Striscia la Notizia" Vittoria Ricci e un gruppo di studenti, per parlare delle analogie tra l'universo del design e il linguaggio innovativo del tg satirico di Antonio Ricci

Vittoria Ricci curatrice del Museo di "Striscia la Notizia"
Vittoria Ricci curatrice del Museo di "Striscia la Notizia"
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Delle profonde analogie tra l’universo del design e il linguaggio fortemente innovativo di Striscia la Notizia ha parlato a Brera ad un gruppo di studenti, durante il Fuorisalone, Vittoria Ricci, curatrice del Museo del tg satirico nato nel 1988.

L'incontro

Si è svolto nel capolavoro d’architettura e scultura della Sala Napoleonica dell’Accademia di Belle Arti di Milano durante la mattinata di giovedì 10 aprile 2025, proprio nei giorni caldi del Salone del Mobile e del Fuorisalone in cui l’interesse per le sperimentazioni attorno al design sono al centro dell’attenzione mondiale. "A partire dalla funzionalità, Striscia è un programma che cerca di risolvere i problemi e andare incontro alle esigenze delle persone, con una propria estetica ben definita nei suoni, nei colori, nelle forme e nel linguaggio che utilizza. Al centro delle nostre inchieste c’è sempre l’ascoltatore. Il segreto è sapersi rinnovare costantemente da 37 anni" ha spiegato Vittoria Ricci.

La curatrice ha poi aggiunto: "Dedichiamo un’attenzione particolare alla sostenibilità, come testimoniato dalle battaglie di Vittorio Brumotti in sella alla sua bici e dai tanti servizi il cui scopo è la tutela dell’ambiente, anche con il FAI. Ci battiamo affinché le cose che non funzionano vadano meglio. Infatti, la trasmissione ha un risvolto sia politico che civico. Siamo diventati un’istituzione nonostante l’impostazione da tg satirico". L'incontro dal titolo: “Il design del linguaggio televisivo di Striscia la notizia” è stato curato dai docenti Laura Tettamanzi e Antonio Ciurleo.

La simbologia del programma

Proprio la simbologia di Striscia è stata al centro dello scambio con gli studenti. Tutti gli elementi iconici dello studio e delle scenografie racchiudono significati precisi: "le onde richiamano – come forma – un punto di domanda: "il dubbio infatti è il padre di Striscia e i soli rappresentano la “dualità”, o meglio il concetto che non esiste una verità assoluta e che occorre quindi favorire il confronto e la crescita La strada, invece, è il posto da cui arrivano le segnalazioni ed è il luogo di lavoro degli inviati".

La "teca delle denuncie"

"Nel Museo abbiamo una teca con tutti gli atti di denuncia - spiega Vittoria - si tratta di un contenitore in plexiglass alto 4 metri, colmo di atti giudiziari". Sono oltre 400 le cause intentate contro Striscia la notizia, tutte finora vinte da Antonio Ricci e dalla sua squadra. Nemmeno un pacco-bomba ha fermato le inchieste del tg satirico. "Siamo un programma di denuncia e a nostra volta veniamo denunciati ma non abbiamo mai perso una causa".

La parte finale dell’incontro è stata poi dedicata al Museo, il primo lavoro di cui si è occupata Vittoria a Striscia: "Pur senza avere una preparazione in scenografia faccio tantissima ricerca, cerco di contaminarmi la testa il più possibile – ha spiegato la curatrice -. Tutto si può fare. Non è stato facile all’inizio far accettare al produttore del programma di inserire il museo nel budget… ".

I magazzini di Mediaset

Un’importante opera di recupero e valorizzazione è stata portata a termine attraverso la riscoperta di materiali custoditi nei magazzini Mediaset, pronti per essere smaltiti al macero.

Si tratta di oggetti legati a inchieste storiche e altri cimeli che, grazie al museo, hanno trovato nuova vita. Questi reperti, oggi esposti, continuano a suscitare interesse ed emozione nei visitatori che quotidianamente vengono accolti negli studi di Striscia.

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