"Dovevo bloccare Maradona...". Che fine ha fatto Maurizio Zamboni, l'ex postino di C'è posta per te

Da C'è Posta Per Te ai villaggi turistici. Ecco perché Maurizio Zamboni ha deciso di lasciare il ruolo da postino nella nota trasmissione di Maria De Filippi

"Dovevo bloccare Maradona...". Che fine ha fatto Maurizio Zamboni, l'ex postino di C'è posta per te

Chi mai potrà dimenticare lo storico postino di C’è Posta Per Te dal pizzetto biondo più popolare del piccolo schermo? Stiamo parlando di Maurizio Zamboni, uno dei volti storici della trasmissione televisiva del sabato sera di Maria De Filippi. Zamboni fu uno dei primi postini a consegnare le lettere nel people show di Canale 5 - all’epoca di Walter Nudo e Rossella Brescia - e ad oggi gestisce un’agenzia di animazione. Maurizio ha deciso di raccontare come ha vissuto quell’esperienza e i motivi che l’hanno portato all’abbandono in una lunga intervista rilasciata a Tv Blog.

L’esperienza a C’è Posta Per Te

“Divenni un volto riconoscibilissimo, grazie anche al pizzetto biondo che era un segno di distinzione”, ha subito spiegato l’ex postino a Tv Blog. Maurizio ha raccontato come nacque l’idea della consegna della posta e del postino. Era la fine del 1999, quando Maria De Filippi era alle prese con le prove delle prime consegne di quella che poi sarebbe diventata C’è Posta Per Te. “Inizialmente provò con dei modelli, ma notò che davanti alle persone facevano fatica a creare una relazione, a generare empatia. Fu Maurizio Costanzo a suggerirle di chiamare qualcuno dai villaggi, ha riferito Zamboni.

La prima consegna naturalmente, in quanto puntata zero, non andò mai in onda e, a questo proposito Maurizio ha raccontato: “Venni mandato al luna park dell’Eur, dovevo consegnare la posta ad una signora e si trovò subito a suo agio. Si tratta di un gesto molto delicato, perché vai a toccare l’intimità di un individuo che ha qualcosa da risolvere. Bisogna portare rispetto e pensare che si sta portando un messaggio di pace, da parte di qualcuno che vuole chiedere scusa. Devi andarci con i piedi di piombo”. Maria De Filippi, rimase impressionata dal provino di Maurizio Zamboni e così scelse di arruolarlo: “Lo vide e lo considerò perfetto come tempi, modi e impatto. Mantenne dunque quella traccia”.

La veridicità di C’è Posta Per Te

Naturalmente, nelle primissime edizioni, i destinatari della consegna della posta erano molti titubanti e increduli dal momento che non conoscevano la trasmissione: “C'erano molti interrogativi. La gente si chiedeva chi fossero quegli inviati vestiti da postini. A quel punto spiegavamo la dinamica della trasmissione, ovviamente senza mai rivelare chi li aveva fatti chiamare”, ha rivelato Maurizio. L’ex postino, poi, ci ha tenuto a precisare quanto le storie di C’è Posta fossero assolutamente vere: Le storie di C’è Posta Per Te sono sempre state vere, ci tengo a sottolinearlo”.

E ancora, ha ribadito: “Nessuno sa che arriviamo, te lo assicuro. Per C’è Posta Per Te la verità è l’aspetto più importante. Giunti nella città stabilita, andiamo alla ricerca dell’abitazione della persona, sperando di trovarla in casa. Non è scontato che ci sia. Le riprese in bicicletta magari si girano successivamente, in modo da evitare di dare nell’occhio. Non ho mai ricevuto accoglienze sgradevoli, mi sono posto sempre con la massima educazione”.

La consegna a Maradona e l’addio alla trasmissione

Zamboni si è anche lasciato andare alla nostalgia dei ricordi, confessando che la consegna più emozionante per lui fu quella fatta a Diego Armando Maradona all'aeroporto di Fiumicino: “Quando si aprirono le porte gli arrivarono incontro 3 mila persone. Dovevo bloccare Maradona in mezzo alla folla che lo trascinava. Il rituale prevedeva le tre domande per capire se fosse il Diego che cercavo e ricordo ancora il suo sguardo. Pensò: 'Ma questo è scemo!'. Fu un’emozione mostruosa”.

Parole di affetto e gratitudine anche nei confronti della padrona di casa, Maria De Filippi per la quale Maurizio nutre una profonda stima: “È intelligentissima e molto sensibile. Ha un grande dono: la capacità di sintesi. Riesce a parlare poco senza perdere di autorevolezza. Ha tempi comunicativi eccezionali. Lei e le persone che la affiancano sono straordinarie”. Nonostante la bellissima esperienza, Zamboni lasciò il programma poco prima dell’arrivo del Covid e ai microfoni di Tv Blog ne ha spiegato i motivi: “Lasciai poco prima dell’arrivo del covid. Dopo venti anni di fila sentivo di aver chiuso il cerchio. Ho preferito concentrarmi anche su altre cose”. Tuttavia, l’ex postino è certo che il ruolo del postino non sia stato limitante per lui: “Davo una mano alle persone per fare la pace. Inoltre, avere la possibilità di lavorare fianco a fianco con la De Filippi è stato come conseguire un Master universitario in vita e comunicazione. Era un ruolo piccolo ma importante, è stato un onore”.

Maurizio Zamboni e il suo nuovo lavoro

Per ben 15 anni, Maurizio ha lavorato alla Valtur, nei villaggi turistici. Adesso, invece, dopo aver chiuso il capitolo televisione, Zamboni gestisce un’agenzia di animazione insieme ad un amico:Facciamo lavorare 150 ragazzi, tra estate e inverno, dai 20 anni in su. […] Il nostro scopo è creare relazioni tra le persone, far nascere delle amicizie. Oggi è tutto più complicato, tutto si è raffreddato, un po’ per i social, un po’ per la pandemia. Ci siamo disabituati a relazionarci, c’è timidezza e maggiore freddezza”.

Ma non è finita, perché Maurizio tiene anche dei corsi di formazione sulla comunicazione, insieme alla moglie Linda Salvador, con cui è convolato a nozze nel 2022, dopo ben 7 anni di convivenza. Con la tv, invece, “al momento non c’è più alcun contatto”.

Tuttavia, Zamboni ha concluso: “Seguo molto la tv, occupandomi di comunicazione. Insieme ai social, è uno dei mezzi più potenti in circolazione. Ed è importante seguirla, studiarla, capirla”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica